Adorante: “A differenza di Campobasso abbiamo reagito contro una grande squadra”

AdoranteAdorante prova a riconquistare un possesso (foto Paolo Furrer)

Da Avellino con un punto prezioso per la classifica ed un carico di fiducia in più. Il Messina è finalmente ripartito dopo le tre sconfitte consecutive. L’attaccante Andrea Adorante, ospite a “Contropiede”, trasmissione sportiva di Tcf, è soddisfatto per il pari ottenuto al 92′ in terra irpina: “A differenza di Campobasso(sconfitta per 2-0, ndr) siamo riusciti a non prendere il secondo gol e a reagire immediatamente. Nel secondo tempo ci siamo alzati di più e siamo stati maggiormente aggressivi. Dopo il gol l’Avellino era tutto dietro la linea della palla. Abbiamo messo in difficoltà una grande squadra che punta ad arrivare nei primi posti, merito nostro, del mister e dei cambi che ha fatto”.

Adorante

Adorante prova a farsi spazio (foto Paolo Furrer)

L’1-1 firmato da Piovaccari è un’altra perla del “pifferaio”. Un mix di classe e astuzia. Adorante applaude il compagno di reparto: “La bravura di Federico è stata fare lo stop senza guardare la porta ma sapendo già dove fosse, non pensando né al difensore né al portiere. Metterla lì all’angolino non era facile, ha preso in controtempo il portiere, scoccando un tiro non fortissimo ma ben piazzato”.

L’attaccante di proprietà del Parma spiega poi il perché dell’occasione che ha fallito sullo 0-0 e che avrebbe potuto far prendere tutt’altra piega al match: “L’errore più grande l’ho commesso con lo stop. Me la sono allungata, controllando meglio e portandomela sul sinistro avrei invece potuto fare diverse cose, mentre col destro avrei potuto solo incrociare o fare il pallonetto. Il portiere era già a terra ma ha alzato il braccio”.

Adorante

Adorante raccoglie un pallone vagante (foto Paolo Furrer)

Dopo il colpaccio di Bari e il pari in rimonta a Palermo, ancora una volta il Messina è riuscito a strappare punti contro una big: “Quando si gioca con le grandi squadre c’è qualcosa che ti gira dentro che non c’è con le altre. Confrontarti con formazioni del tuo calibro o addirittura di livello superiore è un incentivo a dare di più”.

L’aver accanto un elemento dello spessore di Piovaccari sta aiutando il classe 2000, ex Primavera dell’Inter. “Per caratteristiche sono un giocatore d’area di rigore, mi piace definirmi così. Faccio movimenti da attaccante, però lotto e faccio salire la squadra. Piovaccari mi sta dando una mano sotto ogni punto di vista. Ci siamo fermati a riguardare il gol sbagliato contro l’Avellino e gli ho chiesto cosa potessi fare in quel momento. Sto crescendo con lui che ha fatto una certa carriera. Preferisco avere tutto il fronte dell’attacco, però se devo scegliere tra Piovaccari e Balde meglio avere uno di esperienza in attacco, sebbene mi sia trovato bene con entrambi e Balde è più una seconda punta”.

Il gol di Adorante contro il Monterosi (foto Paolo Furrer)

Tra gli otto gol in campionato fin qui realizzati ne sceglie due: “Il più bello dal punto di vista tecnico è stato quello col Monterosi. Lì ho voluto prendere in controtempo il portiere con l’esterno destro. Il più difficile l’ho segnato a Potenza, perché sono arrivato a colpire la palla di testa in modo non composto, dando però la giusta forza e direzione”.

Come raggiungere la salvezza in queste ultime cinque giornate? Esistono varie vie e Adorante indica la strada a suo dire migliore: “Vogliamo aumentare il distacco sull’Andria (con più di otto punti di margine tra quintultima e penultima non si disputerebbero i playout, ndr) perché sarebbe una sicurezza in più, oltre a dare autostima alla squadra e rappresentare anche un obiettivo nelle ultime partite per dare qualcosa in più”.

Acr Messina

Il Messina celebra un gol di Adorante (foto Paolo Furrer)

Il prossimo turno in tal senso può risultare fondamentale, con il Messina che riceverà il Latina e l’Andria che giocherà contro il Bari, lanciatissimo verso la promozione: “Col Latina serviranno voglia e determinazione per centrare il risultato. Avendo un obiettivo così importante si ha quell’adrenalina che ti fa fare qualcosa in più. Le motivazioni pesano, abbiamo una città sulle spalle e l’obiettivo di salvare la squadra. Vedere lo stadio con tanta gente che ti viene ad incitare e a cantare tutto il tempo servirebbe alla squadra. Fin dal primo momento in cui sono venuto i tifosi mi hanno accolto benissimo, sono grato a questa città e sono felice di essere qui”. 

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