Statella: “Ho sempre ammirato Messina. Pronto a spingere ma anche a difendere”

StatellaStatella ha fatto il suo esordio a Palermo (foto Paolo Furrer)

Giuseppe Statella non ha avuto nemmeno il tempo di prendere piena conoscenza col nuovo gruppo che si è ritrovato in campo a Palermo nel corso dell’ultimo quarto d’ora di un derby che il Messina ha avuto il grande merito di capovolgere nel secondo tempo: “Sono contento per come è andata. A livello personale ero arrivato soltanto qualche ora prima e una volta terminate le visite mediche ho raggiunto i compagni allo stadio “Barbera”. La gara ci ha visto partire male sia per colpa nostra che per i meriti del Palermo che è una grande squadra. Nella ripresa è cambiato tutto, è uscito il nostro carattere anche grazie all’ingresso di forze fresche”.

Statella e Piovaccari

Statella e Piovaccari in azione a Palermo (foto Paolo Furrer)

Il calendario non concede soste. Dopo appena tre giorni di allenamenti per la squadra altra sfida esterna sul campo della corazzata del girone, il Bari in cui è cresciuto calcisticamente. Incontro che richiederà il massimo da parte del gruppo di mister Raciti: “Non dovremo mollare un centimetro né lasciare nulla al caso. Sappiamo che in ogni partita si parte sempre dallo zero a zero, sia che si giochi contro la prima in classifica che contro l’ultima. Proveremo a uscire dal San Nicola con punti pesanti in carniere”. 

“Questa è una grande piazza e una tifoseria che ho sempre ammirato anche da avversario, con un passato nel calcio che conta. Appena ho ricevuto la chiamata non ci ho pensato troppo e ho detto subito sì. Dobbiamo inserirci presto all’interno dei meccanismi, mettendoci a disposizione del mister. Il gruppo che ho trovato è splendido, puntiamo a centrare l’obiettivo che vogliamo tutti”.

Statella

Statella a segno dal dischetto in un Cosenza-Messina

A livello tattico il centrocampista classe 1988 non si sofferma troppo a disquisire su schieramenti o preferenze di ruolo. Se chiamato in causa l’ex Ternana promette massimo impegno: “A parte i numeri dei moduli che ovviamente contano però è la testa che comanda a livello di interpretazione delle gare. Se sai quello che devi fare non ci sono numeri che tengono. Io nasco esterno e ho giocato un po’ dappertutto: a destra, sinistra o da mezzala. Mi metto a disposizione del mister in base a ciò che lui richiederà. In certe gare serve un tipo di giocatore più proiettato in fase di contenimento, in altre c’è bisogno di maggiore spinta. L’importante è che tutti miriamo verso un unico obiettivo”.

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