Sibilia: “Il 27 settembre riparte la D. Vorremmo aprire in parte al pubblico”

AvellaAvella e compagni corrono sotto la Curva Sud (foto Franco Raffa)

Cosimo Sibilia, presidente della Lega Nazionale Dilettanti e vice-presidente della Figc, ha parlato a Tmw Radio, nella trasmissione “Stadio Aperto”.

Tribuna

La cornice di pubblico del “Franco Scoglio” (foto Marco Familiari)

Tra i temi principali il prossimo campionato di Serie D che ha finalmente una data ben precisa per l’inizio: “Siamo pronti per partire, faremo scattare il Campionato Nazionale Dilettanti il 27 settembre, cominciando una settimana prima con la Coppa Italia. Si stanno organizzando i comitati regionali, ma tra settembre e ottobre, col permesso del Covid, torneremo ad essere protagonisti in campo calcistico e sportivo, così da svolgere anche la nostra funzione sociale. Alla Lnd voglio ascrivere l’adempimento al dovere istituzionale, siamo stati correttissimi, portando avanti le istanze del Consiglio Federale e fornendo collaborazione”.

Dopo l’emergenza Covid-19 i campionati professionistici sono ripresi lo scorso mese, mentre in D si è ricorsi ai verdetti a tavolino, data l’impossibilità per i club di rispettare i protocolli sanitari. Il successivo step da compiere, per tutte le leghe, è riportare il pubblico negli stadi quando sarà possibile.

Cosimo Sibilia

Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia

Sibilia, dai microfoni di Tmw Radio, lancia un appello: “Nessuno scommetteva sulla conclusione di tutti i campionati professionistici, anche se è uno spettacolo mutilato perché privo di pubblico sugli spalti. Ci manca qualcosa, e anche su questo dobbiamo raggiungere un obiettivo. Cosa ci aspettiamo dal Governo? Poter consentire ad un’adeguata percentuale di tifosi di esserci, rispetto alla capienza totale di uno stadio sia cosa buona e giusta. Su 50mila dico di farne entrare 10-15mila, ovviamente con tutte le autorità preposte del caso a coordinare. Questo per la Serie A e i professionisti. Per quanto riguarda i Dilettanti, ci sono stadi da una capienza al massimo di qualche migliaio di spettatori, e io dico che anche su questo si può ragionare. La priorità va a far rotolare il pallone, ma noi ci siamo. Se non ci saranno fatti nuovi, penso e auspico che anche le nostre partite possano essere viste da una certa percentuale di pubblico presente”.

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