Presentata l’iniziativa “My Messina”: un azionariato popolare per il post-Lo Monaco

Conferenza stampa Camera di CommercioLa conferenza stampa in cui la Confcommercio ha presentato il progetto "My Messina"

È stata presentata presso la sede della Confcommercio l’iniziativa “My Messina”. Presenti per l’occasione Carmelo Picciotto, presidente dell’associazione che riunisce i commercianti cittadini, Giovanni Di Bartolo, attuale dirigente dell’ACR Messina, Lino Santoro, presidente della Fipe e Maurizio Malfa del Gruppo Lem.

Carmelo Picciotto

Il presidente di Confcommercio Messina Carmelo Picciotto

L’operazione nasce dalla consapevolezza che oggi a livello locale non esistono più grossi imprenditori che possono investire nel calcio e che il nuovo modello da perseguire è l’azionariato popolare. La Confcommercio conta 16.000 iscritti nella sola Provincia di Messina, un grande serbatoio di risorse. Da qui l’idea di proporre alla città un nuovo progetto, di natura anglosassone, come già avvenuto nel calcio a Santarcangelo o nel basket a Treviso.

Picciotto ha evidenziato che è fondamentale il “coinvolgimento popolare. Messina non può più essere “smontata” nell’indifferenza generale. Gli imprenditori che buttano soldi non esistono più, ma la città ha bisogno di essere protagonista nello sport e nel calcio, un patrimonio che non può essere disperso”.

Confcommercio

Per scongiurare la scomparsa dell’ACR si mobilita la Confcommercio

Una base estesa di azionisti è indicata come possibile punto di partenza: “Messina è composta da tantissime micro aziende, che devono unirsi per il bene della città. Se non riuscirà il Comune a coinvolgerle lo faremo noi. Il messinese dev’essere partecipe della squadra e divenire il primo socio: questo è il nostro intendimento. La città deve intercettare nuove forze imprenditoriali”.

Il presidente della Confcommercio è ottimista sulle possibilità di riuscita dell’operazione: “Possiamo fare bene, vi sono già diverse aziende ed imprenditori pronti all’iniziativa. I recenti concerti al San Filippo dimostrano che lo stadio può dare risorse adeguate al nostra territorio, ripartiamo da qui. Di certo si vince soltanto se siamo tutti insieme, non credo all’avvento del grande imprenditore isolato. Non dobbiamo perdere pezzi ma attrarne altri, c’è inerzia della classe dirigente e lo si vede ma per natura sono uno che crede nel cambiamento”.

Di Bartolo e De Bode

Il dirigente del Messina Giovanni Di Bartolo, qui insieme all’ex difensore giallorosso Alessio De Bode

Di Bartolo indossa le vesti del “traghettatore” ed in quest’ottica martedì sera ha incontrato l’attuale presidente Pietro Lo Monaco, per valutare la possibilità di arrivare in fretta ad un cambio di proprietà. La grande incognita resta ovviamente quella dei bilanci, che dovranno essere visionati dai papabili successori.

“Se si deve valutare l’acquisto del Messina dobbiamo prima visionare i bilanci, non ci si può esporre a scatola chiusa – ha rimarcato Picciotto – Nell’incontro si è parlato di tutto ed adesso tocca ai nostri consulenti. Lo Monaco aveva alle spalle un progetto di marketing, che però si è rivelato inefficace. Adesso ad occuparsi di questi aspetti sarà la Confcommercio ed i soci dovranno essere coccolati. Siamo partiti ponendoci il problema del budget, ma iniziamo con tanta voglia. Speriamo di creare una rete: il calcio è un grande collante sociale, vogliamo sfruttarlo, dovremo portare le famiglie allo stadio. La gente che capisce di calcio c’è e si sta avvicinando. Ho messo mano a questo progetto da meno di cinque giorni. Farò tesoro di tutti i consigli che mi avete dato”.

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