Il Messina è caduto al “Ceravolo” per effetto del gol di Moi, compiendo decisamente un passo indietro e vedendo allonatanarsi la Casertana capolista, adesso a sette lunghezze. Nessun dramma in casa giallorossa, ma la sconfitta di Catanzaro è una battuta d’arresto che brucia. Il capitano Alessandro Parisi, in sala stampa, non nasconde l’amarezza per il risultato finale: “Difficile a caldo trovare le motivazioni, di sicuro qualsiasi sconfitta è figlia di qualche errore commesso, tecnico o mentale. Analizzeremo la gara, ma penso che nel complesso la differenza sia dovuta al fatto che abbiamo perso qualche duello individuale di troppo, anche se loro hanno trovato gol su calcio da fermo, sull’unica occasione avuta. L’assenza della preparazione estiva si fa sentire? Quando abbiamo vinto tutto andava per il meglio e nessuno ha parlato della preparazione atletica e di chi era assente. Dobbiamo stare tranquilli ed essere allo stesso tempo più arrabbiati che mai, perchè perdere non è nel nostro dna e occorre cominciare a capire cosa c’è da dare di diverso. La gara giocata a porte chiuse? Sicuramente una situazione surreale, il calcio non è questo. Mi dispiace non avere visto i tifosi allo stadio, sia quelli del Catanzaro che i nostri, perchè tutti contribuiscono a trasmettere ai giocatori maggiore adrenalina e voglia. Tuttavia questo lascia il tempo che trova sulla sconfitta”.
Il collega di reparto Luca Martinelli ha invece affidato il suo pensiero al profilo facebook personale: “Sconfitta che pesa per il modo in cui è avvenuta. Perdere ci sta ma non così. L’autocritica sta alla base sia delle sconfitte che delle vittorie. Facciamo mea culpa, ma da domani si riparte pronti alla prossima battaglia. Avremo da riscattare la brutta prova di Catanzaro con la consapevolezza che ci sono degli elementi da cui non possiamo prescindere, uno di questi è la cattiveria agonistica che ci ha contraddistinto dalla prima giornata a settimana scorsa e ci ha portato a conquistare la classifica che abbiamo oggi. Siempre adelante. Sempre insieme!”.