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Modica: “Messina, un’altra metamorfosi. Ma pesa l’impossibilità di allenarsi”

Il tecnico Giacomo Modica analizza ancora una volta con onestà la prova del suo Messina: “Il Taranto ha costruito la sua vittoria nel primo tempo, nella ripresa invece Fumagalli ha effettuato soltanto una parata. Ho cambiato formazione perché loro sono molto bravi sulle palle inattive e volevo mettere centrimetri perchè spesso i calci da fermo si rivelano decisivi. L’avevamo provata in allenamento ma ovviamente la gara poi è molto differente. Senza togliere nulla a loro non siamo stati bravi a leggere alcune situazioni. Lasciare sempre solo Pacciardi su Kanoute è stato un suicidio”. 

Firenze e Zunno
Firenze e Zunno in copertura (foto Paolo Furrer)

Il Messina è stato più incisivo soltanto nel secondo tempo: “Nella ripresa loro hanno fatto contenimento e si sono chiusi bene. Noi non abbiamo mai provato l’uno contro uno, ma dire che ci hanno schiacciato è eccessivo. Abbiamo fatto fatica da morire in avvio e infatti volevo cambiare già dopo l’1-0. Dopo venticinque minuti abbiamo cercato di raddrizzarla con i cambi ma non ci siamo riusciti. A quel punto comunque la partita era già chiusa”. 

Rispetto a Crotone deciso il passo indietro da parte di una squadra che mostra troppi alti e bassi: “In tre giorni abbiamo assistito ad una metamorfosi inspiegabile, proprio come era accaduto con il Brindisi dopo l’ottima prova di Picerno. Faccio un po’ di fatica a leggere queste situazioni. Le 21 ore di pullman e i mancati allenamenti magari non ci hanno aiutato. Loro avevano una spinta e una gamba differenti. Non tolgo meriti all’avversario ma al di là di sistemi e moduli il problema è che siamo arrivati secondi su tutte le palle”. 

Lia
Lia è subentrato già nel primo tempo (foto Paolo Furrer)

Modica è tornato a parlare del rinvio della sfida, che era valida per la terza giornata di andata e venne rinviata per l’indisponibilità dello “Iacovone”. “Se avessimo giocato allora non avremmo trovato questo Taranto così in palla. Non ho compreso perché il rinvio. Da allora giochiamo ogni tre giorni e non ci alleniamo dal 5 ottobre, dalla gara con il Catania. Questo fattore ovviamente incide. Abbiamo fatto un po’ meglio nel secondo tempo, con una situazione tattica e un modulo differenti. Conta ovviamente come attacchi gli spazi. Avremmo dovuto fare un gol per riaprirla, ma tre partite in sette giorni diventano complicate da affrontare”. 

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