La corrente dello Stretto frena la traversata di Luca Colombo: “Ci riproverò”

Luca ColomboLe immagini della telecamera a bordo della Honda CRF 450R di Luca Colombo

Il tentativo di Luca Colombo di attraversare lo Stretto di Messina in moto non è riuscito. Già dalle prime ore del mattino Luca era in attesa sulla spiaggia di Torre Faro, tutto era pronto ma vi sono stati numerosi stop imposti dalla Capitaneria di Porto per il passaggio di navi e traghetti.  Pochi minuti prima delle 8 sembrava ci fossero buone possibilità per Colombo, che dopo una breve rincorsa per acquisire velocità, è entrato in acqua. Dopo una buona partenza ha però incontrato a circa 500 metri da riva una serie ravvicinata di onde che, sommate alla corrente, hanno fatto uscire più volte dall’acqua la ruota posteriore che è andata in cavitazione.

Luca Colombo

Luca Colombo era stato protagonista di una buona partenza (foto Aloisi)

Il fenomeno, ben noto per i suoi effetti negativi sulle eliche, si verifica quando un corpo si muove rapidamente in un liquido e per effetto della depressione dovuta alla velocità si formano delle cavità che vengono riempite da bolle di gas che collassano immediatamente. In questo caso si è trattato della ruota posteriore che non ha più potuto sostenere la planata causando l’affondamento della moto. Nessun problema per il pilota ma il mezzo, pur essendo sostenuto a galla dal pallone autogonfiabile, è stato comunque sommerso dall’acqua marina e dopo un accurato lavaggio con acqua dolce dovranno essere sostituiti olio, candele e filtro dell’aria.

Colombo non è nuovo a imprese sorprendenti: nel 2017 ha attraversato il lago di Como e il 6 luglio 2019 ha conquistato il primato mondiale di velocità sull’acqua con una moto da cross adattata volando fino a 104 km orari. Questo il suo commento: “La giornata sembrava ideale, avevamo preparato tutto ma sono stato fermato più volte a causa del traffico navale. Quando finalmente ho avuto il via libera sapevo della corrente nella parte centrale dello Stretto ma ignoravo la presenza di onde provocate da due navi cargo che erano passate una ventina di minuti prima”. 

Luca Colombo

Luca Colombo sulla sua moto modificata per planare sulle acque

Il centauro milanese non si dà comunque per vinto: “L’ingresso in acqua è stato facile, ho messo la terza e poi la quarta marcia e tutto andava bene finché non ho incontrato questa serie di onde che non era possibile vedere da riva. Ho superato le prime ma una ha rallentato la corsa fino a farmi fermare. In cinque anni non mi era mai successo, la considero un’esperienza di cui fare tesoro ma non ho intenzione di mollare e voglio certamente ritentare l’impresa. Sono in Sicilia da due settimane, sapevo che lo Stretto sarebbe stato un osso duro e ho potuto constatare di persona le variabili che hanno reso famoso questo tratto di mare. Nella vita a volte si vince, altre volte si impara e non dobbiamo dimenticare che ogni errore ci avvicina al nostro obiettivo. Non sono abbattuto, mi sento invece carico di una gran voglia di riprovare, questa avventura non finisce qua”. 

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