La vendetta dell’ex, un piatto che va servito freddo. Arriva il graffio di Giuseppe Gambino, che dopo la vittoria ottenuta dalla Sancataldese al “Franco Scoglio”, con tanto di gol del raddoppio, ha attaccato senza mezze misure la sua precedente società: “Ho la coscienza super pulita. Sono doppiamente contento di questa vittoria, per come sono andato via da qua e per come mi hanno fatto passare. Io mela marcia? Quelle sono rimaste, mentre quelle buone sono andate via. Nessun rancore, sono andato avanti per la mia strada e ho lavorato. Sebbene qualcuno dicesse che ero finito ho fatto dieci gol in tredici partite. Sapevo dentro di me che mi mancava solo la fiducia e la voglia di giocare, che a Messina mi avevano fatto passare. Qui non c’era nulla per giocare a calcio, mancava tutto, dalla roba al gruppo e a tutto il resto. Dio mi ha dato ragione e sono felicissimo”.
“Ci siamo detti che non saremmo venuti a fare una passeggiata – ha spiegato Gambino, analizzando l’andamento del match – essendo il Messina una grande squadra. In questa stagione abbiamo avuto delle difficoltà in trasferta, però siamo venuti qui con la consapevolezza di dover soffrire tanto. Siamo stati bravi a sfruttare le nostre occasioni, andando sul 2-0, poi loro hanno accorciato le distanze, ma abbiamo tenuto e alla fine abbiamo portato i tre punti in casa”.
Messina e Sancataldese, distanziate di un punto in classifica, affronteranno nell’ultimo turno due formazioni già retrocesse, rispettivamente Rotonda e Igea Virtus. Per Gambino e compagni la salvezza dovrebbe passare comunque dai playout, a meno di clamorosi colpi di scena: “Anche se ormai siamo proiettati ai playout non è detta ancora l’ultima parola. Nessuno farà la guerra, essendo due squadre già retrocesse, ma mai dire mai. Noi giocheremo in casa e dovremo vincere a tutti i costi. Domenica al 90esimo vedremo se saremo salvi o dovremo lottare per i playout”.
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