Favola Sant’Agata, Mincica: “Entusiasmo e fisico ci aiutano. Ad Acireale con serenità”

MincicaMincica si rifocilla in uno scatto del 2016 (foto Calogero Germanà)

“Sorpresa a chi?”. Certo, in testa alla classifica del campionato di Eccellenza ci si sarebbe aspettato qualcos’altro. Ma, a scanso di equivoci, il Città di Sant’Agata ha già dimostrato come la propria pole position non sia frutto del caso. E che si tratti dell’effetto “matricola terribile” o di una semplice partenza sprint, la formazione di Pasquale Ferrara quel titolo di capolista non vuole proprio mollarlo. Cinque punti di vantaggio su Scordia e Giarre sono così un vuoto impensabile dopo sette partite, nonostante giustifichino tutto le medaglie di miglior difesa, con soli tre gol subiti al pari del Palazzolo ed anche di migliore attacco, con 14 centri all’attivo. E di quei gol ben cinque portano la firma di Totò Mincica. Proprio il folletto di Santo Stefano di Camastra si è confessato ai nostri microfoni, parlando del momento della sua squadra e delle sue ambizioni in questa stagione.

Sant'Agata

La rosa del Sant’Agata

Totò, non servono commenti sul vostro inizio di campionato. Cosa avete, per il momento, più delle altre?
Adesso un entusiasmo indescrivibile, che nasce dallo stare qui sopra senza averlo programmato. Siamo presi dalla bellezza e dalla forza del momento, è ovvio, ma a mio avviso sembriamo avere una marcia in più dal punto di vista fisico. Effettivamente, sul campo, stiamo meglio di altri. E’ superfluo dire che bisogna continuare così: siamo in testa e non dobbiamo pensarci, dobbiamo solo goderci il primato. Se ci manca la pressione di altre piazze? Beh, non abbiamo obblighi particolari, questo è certo, ma non penso che ad inizio campionato si possa parlare di questo fattore.
Hai segnato tanto. Di certo un attaccante non è mai scontento del gioco a trazione anteriore su cui mister Ferrara punta tutto.  
Mi trovo perfettamente a mio agio nel credo calcistico del mister. Ferrara non mi chiede di tornare, di gestirmi in fasi che non sono prettamente quelle del mio ruolo (esterno alto mancino, ndr) e questo mi aiuta molto. Così posso spendere meglio le mie energie e mi accorgo di essere lucido negli ultimi metri. Giocare palla a terra ci rende pericolosi, specie se il mio reparto gira bene come adesso. Detto così sembrerebbe anche una cosa facile, ma non è da tutti gli allenatori saper costruire allenamento dopo allenamento e mettere in campo una squadra che sappia muoversi così.

La super favorita Acireale punta ad accorciare sul Sant'Agata sfruttando lo scontro di domenica (ph Barbagallo)

La super favorita Acireale punta ad accorciare sul Sant’Agata sfruttando lo scontro di domenica (ph Barbagallo)

Domenica dovrete dimostrare di non soffrire di vertigini. E’ forse la prova del fuoco quell’Acireale-Sant’Agata che tutti vorrebbero giocare. Che ruolo avrete in questo match?
Andremo al “Tupparello” carichi ma con la mente sgombra. Siamo sereni, sappiamo di non avere nulla da perdere come invece i nostri avversari. Siamo consci della squadra che avremo davanti ed il loro stato d’animo peserà, senza alcun dubbio. L’Acireale avrà il sangue agli occhi e nei primi venti minuti scommetto che la palla scotterà parecchio tra i piedi dei granata. Se dovessimo vincere daremmo però una scossa al campionato, che si è già accorto di noi ma forse non crede facciamo sul serio. L’importante, domenica sarà avere il giusto approccio.
La tua stagione era cominciata a Gela, città che hai dovuto abbandonare in fretta e furia nel bel mezzo della preparazione. Rammarico per quest’opportunità sfumata?
Mi ero preparato ad una nuova stagione con la maglia biancazzurra, a tornare in Serie D dopo averla conquistata sul campo. Il 25 agosto è arrivato il “tutti a casa” da parte del presidente Tuccio, che per me è stato davvero difficile da digerire. Sì, si parlava della questione stadio da due mesi, ma non ci sembrava possibile che la vicenda potesse evolversi in questo modo. L’ho presa subito malissimo. Il primo pensiero è stato quello di tornare a casa, giocando in un posto il più vicino possibile alla mia famiglia.

Mincica con la maglia del Gela

Mincica con la maglia del Gela

Su Sant’Agata, alla fine, non ho riflettuto molto ed ho preferito questa destinazione alle tante sparse dal sud al nord della Sicilia, sempre in Eccellenza. Alla fine sono stato fortunato.
Mister Ferrara è talmente ambizioso da chiedervi di vincere il campionato?
No, assolutamente (ride, ndr). Che dire, questa squadra non ha più degli obiettivi. Dovrei parlare ancora di salvezza, ma stare là sopra ci piace. Adesso ci basta vivere alla giornata e vedere cosa cambierà. Se arriveremo ai playoff? Possiamo farcela. Se non perdiamo questa strada penso proprio di sì.

 

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Cronista sportivo da sempre, in MessinaSportiva da ancor prima.
Cresciuto sui campi di calcio, si dedica anche all'approfondimento ed alla pallacanestro