Concluso il progetto “Periferie Digitali” con una interessante giornata di studi

La locandina dell'evento (particolare)

Una giornata di studi ricca di idee e pensieri appassionati, quella dal titolo “Sguardi sulle periferie: Trasformazioni e prospettive”, svoltasi al Teatro dei 3 Mestieri di Messina. L’evento, organizzato a conclusione del progetto “Periferie Digitali”, promosso dalla Fondazione Ente dello Spettacolo con il contributo di Siae e grazie al sostegno del ministero per i Beni e le Attività Culturali, nell’ambito del programma “S’illumina– Copia privata per i giovani, per la cultura (Ed. 2017), Bando 1 – Periferie Urbane”, è stato rivolto a studenti, professionisti e addetti ai lavori per riflettere sull’evoluzione dei contesti urbani e sociali periferici e, in particolare, guardando alla zona Sud di Messina.

Da sin. Angelo Di Mattia e Marco Oliveri

L’iniziativa ha avuto il patrocinio dell’Università degli Studi di Messina e dell’Ordine degli Architetti di Messina, in collaborazione con Associazione Arknoah e Teatro dei 3 Mestieri, ed ha visto alternarsi, quali relatori, Pier Paolo Zampieri, ricercatore in Sociologia dell’ambiente e del territorio (Università di Messina), l’architetto Gaetano Scarcella (Moduloquattro Architetti Associatidi Messina), Angela D’Arrigo, responsabile dell’Ufficio Bandi della Fondazione Ente dello Spettacolo, Angelo Di Mattia, co-fondatore del Teatro dei 3 Mestieri, e Francesco Torre, produttore cinematografico e direttore artistico del Festival “Il Cineclub dei Piccoli”; a fare da moderatore,  Marco Olivieri, giornalista e critico cinematografico. Tra excursus storici e analisi della condizione presente, il ricercatore Pier Paolo Zampieri ha evidenziato «la segregazione spaziale, sulla base di un’idea distorta di modernità e progresso, che ha colpito le zone messinesi di Giostra e Maregrosso: scelte che risalgono al periodo fascista». Il ricercatore ha poi rammentato l’esperienza del cavaliere Giovanni Cammarata, capace di opporre al degrado periferico la sua casa ricca d’invenzioni artistiche, e le iniziative per tentare di salvaguardare il “castello” di Cammarata, che vanno dalla Street Art ai laboratori e alle visite guidate per gli studenti. A seguire, l’architetto Gaetano Scarcella, che vanta un progetto presentato alla Biennale di Venezia nel 2006, ha rimarcato la necessità di «ridefinire il vuoto, con nuove strategie e progettazioni per le periferie. La crisi e il fallimento di un’idea centrica della città vanno affrontati con la costruzione di servizi, spazi pubblici, orti e zone di gioco e socialità per restituire bellezza alle periferie e ai quartieri». La Project Manager Angela D’Arrigo ha spiegato la genesi del progetto “Periferie Digitali”: «Da Milano e Roma a Napoli e Messina, dal momento della partecipazione al bando a quello della realizzazione, si è lavorato come Fondazione Ente dello Spettacolo, per costruire qualcosa che tenesse conto delle specificità del territorio, nella massima libertà espressiva, con l’obiettivo di far crescere la cultura cinematografica. Qui è stato prezioso il supporto di alcuni partner locali quali: l’Associazione Arknoah, Il Cineclub dei Piccoli, primo festival cinematografico siciliano interamente dedicato ai bambini, le associazioni Teatro dei 3 Mestieri e SudTitles, il Cineforum Don Orione. Con la Fondazione che realizza la storica “Rivista del Cinematografo”, lavoreremo ora a un progetto sulla povertà educativa dei minori», ha concluso la Project Manager.

Da sin. Marco Oliveri e Francesco Torre

Angelo Di Mattia, in dialogo con il giornalista Marco Olivieri, ha ricordato come è nato nel 2016 il Teatro dei 3 Mestieri, uno spazio teatrale nuovo per la città e, in particolare, per la zona Sud di Messina, sorto dalla riconversione di una lavanderia industriale dismessa. Una sfida culturale vinta, considerando che oggi il Teatro è punto di riferimento per il quartiere con cartelloni aperti alla drammaturgia contemporanea e laboratori per bambini, capace di fare rete con esperienze analoghe in città e fuori, e puntando sulla qualità. Infine, Francesco Torre, produttore e direttore artistico del Festival “Il Cineclub dei Piccoli”, ha raccontato la sua esperienza di lavoro con l’Associazione Arknoah nei quartieri periferici dell’Albergheria e di Bonagia a Palermo, con la realizzazione del cortometraggio pluripremiato “Chiara Zyz – Un fiore nel cuore di Palermo” (presentato in concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia e vincitore del Pazmany Film Festival di Budapest), diretto da Gaetano Di Lorenzo, e con il festival “Il Cineclub dei Piccoli”, che nel dicembre scorso ha animato il Cinema Colosseum e il Centro Santa Chiara con proiezioni, laboratori didattici e workshop. L’appassionata tavola rotonda finale è servita a individuare criticità e punti di forza, senza togliere spazio alla visione di un video realizzato dall’Associazione Arknoah in occasione del “Cineclub dei Piccoli”, diretto da Fabio Schifilliti, e di un filmato di presentazione del Teatro dei 3 mestieri, che hanno concluso la giornata.

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