Cocuzza duro sullo stop ai Dilettanti: “Paese di pagliacci, sbagliato fermarsi”

Totò CocuzzaTotò Cocuzza in conferenza stampa a Favara

Un gol che sa di liberazione, dedicato a moglie e figlia, alle quali ha mandato tanti baci dal campo verso la tribuna. Totò Cocuzza è ripartito dalla Pro Favara (Eccellenza) e lo ha fatto nel modo a lui più congeniale, trovando subito la via della rete. La sua trasformazione dagli undici metri ha consentito ai gialloblù di sbloccare il risultato, spianando la strada ad un successo prezioso contro il Don Carlo Misilmeri, battuto 3-0, dopo due sconfitte consecutive.

Totò Cocuzza

Totò Cocuzza esulta dopo il gol in Pro Favara-Don Carlo Misilmeri

Il lungo stop, i problemi fisici e l’addio al Paternò sembrano finalmente alle spalle: Vengo da otto mesi di infortunio e aver fatto gol alla prima partita, davanti a compagni che mi hanno sostenuto sin dal primo momento, è stata una bella soddisfazione”.

La gioia di Cocuzza, però, si è fermata qui. Il triplice fischio finale ha sancito anche la sospensione delle attività agonistiche per il calcio dilettantistico, dall’Eccellenza in giù, fino al 24 novembre, come da ultimo Dpcm emanato dal Governo per l’emergenza Covid.

Cocuzza

Cocuzza insegue un avversario

L’ex bomber dell’Acr Messina non è andato troppo per il sottile e nella conferenza stampa post-gara è passato all’attacco: “Mi prendo la responsabilità di quello che dico, purtroppo siamo in un Paese di pagliacci, la verità è questa. Io non sono un medico, ma se tu vuoi limitare i rischi allora questa domenica non avresti dovuto far rischiare altri contagi a 6.000 calciatori. Giocare è stata una pagliacciata a livello nazionale, nessuno pensa che grazie a Dio non sia successo nulla, ma un padre di famiglia poteva farsi male e non sarebbe stato tutelato”.

“Andremo sempre di più alla deriva – ha proseguito Cocuzza –. Non capiscono che dietro a tutto questo c’è gente che fa sopravvivere le proprie famiglie e società che fanno sacrifici. Non veniamo considerati perché non abbiamo diritti televisivi, ma siamo noi il vero calcio. È giusto che ci prendano tutti in giro a livello nazionale, quello che abbiamo vissuto è stata una vergogna a tutti gli effetti”.

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