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Bevacqua: “Anni intensi da coach e dirigente. Ora c’è la Nazionale over 75”

Il dirigente peloritano, con un passato da giocatore in B, si è trasferito a Udine e indossa la maglia azzurra: “Dopo il Mondiale di Helsinki della scorsa estate dovevamo partire per gli Europei di Malaga ma la rassegna è slittata a causa del Covid. Siamo attesi anche dal Mondiale di Orlando”. Ha allenato la Libertas e la Rescifina, dove è tornato da direttore generale nel 1990, arrivando fino alla massima serie. Nel 2000 è stato eletto dirigente dell’anno dalla Legabasket femminile. 

Nazionale Over 75
Una foto di gruppo per la Nazionale Over 75

Nino Bevacqua ha legato tutte le sue gesta da giocatore prima e da allenatore e dirigente poi alla città di Messina, lasciata negli ultimi sette anni esclusivamente per ragioni di famiglia. Attualmente vive a Udine ma appena può il cestista della Nazionale Italiana over 75 trascorre lunghi periodi in riva allo Stretto: “Nelle prossime ore rientro e ci resterò per due mesi. Non vedo l’ora di riabbracciare il mare della mia Santo Saba, che mi manca tanto”.

In questo periodo è impegnato principalmente con gli allenamenti e le convocazioni da parte del settore nazionale. Figura infatti tra i dodici atleti che compongono il roster della Nazionale di categoria: “Se alla mia età non ti alleni non puoi pretendere di riuscire a stare in campo, anche perché noi giochiamo con le medesime regole Fiba dei giocatori senior, quindi con partite in un campo dalle dimensioni regolamentari. Riesco a svolgere sedute in palestra e corsa su strada per accumulare fiato. Come tutti, ci siamo fermati dopo il settimo posto ottenuto ai Mondiali di Helsinki la scorsa estate”.

Nino Bevacqua
Nino Bevacqua in palleggio

Un’esperienza esaltante, di cui Bevacqua traccia un bilancio: “Peccato aver perso per un solo punto il quinto posto finale. Ci siamo comunque ben difesi, giocando una buona gara anche contro i fortissimi Usa, un complesso decisamente straripante dal punto di vista fisico. Abbiamo pagato a caro prezzo l’infortunio occorso nella gara d’esordio al nostro pivot, che ci ha privato di preziosi centimetri sia in attacco che in difesa. Soltanto contro la Lituania è arrivata una secca sconfitta. È stata una bella manifestazione intercontinentale, con il momento di maggiore fascino rappresentato dalla sfilata inaugurale delle rappresentative, che ha visto la partecipazione di 4mila atleti. Amo il potermi confrontare con atleti di popoli diversi dal mio”. 

Si tornerà subito in campo appena la situazione sanitaria tornerà alla normalità: “Il 25 luglio sarebbe cominciato l’Europeo di Malaga ma la Federazione saggiamente lo ha annullato e spostato al 2022. Poi negli ultimi giorni si è convenuto di posticiparlo soltanto di un anno, perché nel 2022 a fine agosto si terrà il Mondiale in Florida, a Orlando“.

Nazionale Italiana over 75
La Nazionale Italiana over 75

L’agenda degli impegni è sempre molto fitta: “Come Nazionale sosteniamo impegni anche nel nostro paese. Dopo essere stati a Trapani a dicembre ci siamo recati a Caltanissetta per disputare un’amichevole a formazioni miste e con l’aggiunta di vecchie glorie su iniziativa del mio compagno Aurelio Armatore, che è un politico locale”.  

Attivissimo nonostante l’età, Bevacqua non si scompone più di tanto di fronte agli attestati di stima ricevuti per la sua filosofia di vita: “Mi hanno sorpreso gli apprezzamenti ricevuti per la voglia che trasmetto nel mettermi in gioco a questa età. Certo, i nostri ritmi sono comprensibilmente più lenti di una gara normale ma diamo sempre il massimo. Ogni cinque anni per il giocatore scatta il passaggio nella fascia d’età successiva, con l’over 80 che è l’ultima categoria. Noi siamo già in dodici e gli allenamenti li sosteniamo col gruppo Over 70 che numericamente conta diciotto giocatori e dovrà essere scremato. Il regolamento inoltre permette l’aggiunta di due “fuori quota” della categoria vicina che provengono dalle città di Verona e Catania, ma tutta l’Italia è ben distribuita territorialmente con ex giocatori di serie A e B”.

Nino Bevacqua
Nino Bevacqua in versione dirigenziale

Far parte della Nazionale è un onore ma richiede massimo impegno anche a livello di presenze e partecipazione al progetto: “Ci riuniamo due volte al mese a Verona, che è una città comodamente raggiungibile da tutti noi che risiediamo al centro Nord. Le sedute le svolgiamo il primo pomeriggio in una palestra scolastica messa a nostra disposizione, poi rientro a casa a Udine la sera, dopo una lunga giornata spesa sul campo”.

Ha esordito da giocatore e nonostante una breve carriera si è tolto le sue soddisfazioni, prima di consacrarsi da allenatore: “Sono partito con la Enzo Drago Messina nel 1958, quattro anni dopo sono passato alla Libertas Messina, laureandomi campione regionale juniores. Poi ho intrapreso la scelta di approdare a Milazzo in serie B dove sono rimasto due anni, prima di decidere di chiudere anzitempo con la carriera da giocatore. Ho sempre amato stare in panchina, inizialmente da secondo poi nel 1964 ho conseguito la tessera nazionale tornando alla Enzo Drago sponsorizzata dalla Birra Messina in serie B Femminile come capo allenatore. Nel 1967 dopo un confronto con la società ho deciso di farmi da parte ma soltanto un mese dopo arrivò la repentina chiamata della mia ex squadra, la Libertas che cercava un secondo al professor Gumina per il campionato di serie B, durante la presidenza di Giuseppe Rescifina”.

Nino Bevacqua
Nino Bevacqua impegnato in allenamento

In questi anni e sino agli inizi del Duemila con Libertas e poi Rescifina maturerà le esperienze più significative e importanti, che dimostreranno il suo valore e la grande conoscenza dei campionati: “Per quindici anni ho ricoperto la carica di primo allenatore in serie B e quella di vicepresidente. Curavo inoltre il settore giovanile con allenamenti svolti nei campi della Cittadella fieristica, oltre a spendermi per qualche anno anche col settore maschile della stessa società. Nel 1977 viene a mancare il presidente Rescifina e mi si chiese di gestire direttamente il gruppo, oltre alla situazione finanziaria del club. Contribuii al cambio di presidenza passata al politico Ciraolo: in tre anni in panchina sfiorammo la Poule Promozione per la serie A2. Quando decisi di dimettermi lasciai anche la carica di vicepresidente e lo considero un errore perché avrei potuto mantenere una voce nelle scelte. Più recentemente aiutai due team, Gabbiani e Zanclon, nei campionati di Prima Divisione. Il 1990 segna una data importante perché Antonio Rescifina mi propose la collaborazione con la società che portava il nome di suo padre: accettai subito e declinai la successiva offerta della Pcr di A1 per rispetto dell’impegno già preso”.

Bevacqua col presidente Antonio Rescifina
Bevacqua col presidente Antonio Rescifina

Quest’esperienza rappresentò il classico trait d’union con la precedente alla Libertas portando il dirigente peloritano ai massimi livelli del settore femminile: ”Venne rilevato il titolo di B della società di Gumina, rinforzata per l’occasione con l’innesto di atlete provenienti da fuori regione e in quattro anni si arrivò alla conquista della massima serie. Curai svariate trattative di mercato e restai in società fino al 2003, quando le ambizioni si sono ridotte e lasciai il doppio incarico da direttore sportivo e generale. Resta il ricordo di una bella esperienza e nel 2000 il mio lavoro fu gratificato dall’aver ottenuto il titolo di miglior dirigente dell’anno dalla Legabasket femminile. L’ultima esperienza in Calabria, a Rende, in A2 dove sono arrivato come collaboratore dell’area tecnica e sedevo in panchina su chiamata della mia ex giocatrice Stefania Maimone, che mi coinvolse”.

Ora Nino Bevacqua guarda ai prossimi impegni, che testimoniano una vita spesa a favore di questo sport: “Non ricopro incarichi sportivi, ma mi piace ricordare l’esperienza da consigliere regionale della Fip maturata agli inizi degli anni ’90, oltre al ruolo di vicepresidente per le Polisportive Giovanili Salesiane, dopo averne allenato il settore giovanile per quindici anni. Non mi fermo e guardo oltre e sento sempre la vicinanza della mia amata Messina”.

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