Barcellona, Young: ‘’La mia passione per il basket non ha confini. Ancora oggi non accenna a diminuire’’ (VIDEO)

Young dedica un canestro ai tifosi di Barcellona
Young in azione a Forlì

Young in azione a Forlì

E’ stato il grande colpo di mercato della Sigma Barcellona. Alex Young, la guardia titolare del team allenato da Giovanni Perdichizzi, nonostante la giovane età (è un classe 1989) sta confermando sul parquet le ottime qualità tecniche che l’anno precedente, alla prima esperienza in Europa dopo il periodo trascorso ad IUPUI, Indiana University, lo avevano messo alla ribalta in maglia Orlandina, scovato dall’intuito del Ds paladino Giuseppe Sindoni. Le ottime cifre realizzate nella città del Capo (19 punti per partita, ndc) sono state ulteriormente migliorate in questo inizio di torneo in maglia giallorossa come dimostrano i 20 punti di media partita col 55% da due e i 7,5 rimbalzi conquistati, cifre che lo pongono al secondo posto della classifica di realizzatori di tutto il campionato (dietro lo jesino Goldwire, ndc). Il giocatore nativo di Indianapolis, autore di 28 punti nell’ultima trasferta vinta dai giallorossi a Forlì, si è raccontato ai microfoni dell’Ufficio Stampa di Barcellona, spaziando a trecentosessanta gradi dall’aspetto tecnico sino a quello extrasportivo.
‘’Ho tre fratelli e due sorelle- esordisce il giocatore che parla della sua infanzia- sono cresciuto con mia madre e i nonni, non ho mai conosciuto mio padre, ma ho sempre avuto attorno a me l’affetto dei miei amici e della mia famiglia. Non ho paura di difendere me stesso e le mie idee. Tra gli insegnamenti ricevuti penso che bisogna sempre seguire i propri sogni, difenderli con forza da chi vuole impedirti di essere ciò che vuoi’’.

La bandiera dell'Indiana, suo Stato natale

La bandiera dell’Indiana, suo Stato natale

Il ragazzo americano parla del suo amore viscerale per la pallacanestro, sport diventato ormai un lavoro: ‘’Mi sono innamorato di questa disciplina in seconda elementare a 7/8 anni. Col tempo ho capito di avere talento per questo sport, così tutti i pomeriggi dopo la scuola andavo ad allenarmi per migliorare le mie qualità con una passione che ancora oggi non accenna minimante a diminuire’’.

Young apre una breve parentesi sul campione NBA Larry Bird, un mito per lui e per tutti gli abitanti dell’Indiana.
‘’Lui è una leggenda per tutti i campionati vinti (ha giocato per tutta la carriera coi Boston Celtics vincendo in 13 anni tre titoli NBA, ndc) non era uno tra i giocatori più atletici, ma si allenava duramente. Grande leader dentro e fuori dal campo, è il migliore esempio da seguire per chi come me vuole diventare un giocatore professionista. Per gli abitanti dell’Indiana sarà sempre ‘’The Legend’’.

Young dedica un canestro ai tifosi di Barcellona

Young dedica un canestro ai tifosi di Barcellona

Young ritorna poi a parlare del suo impatto con il mondo del College e sulle difficoltà incontrate nell’anno da matricola.
“Venire dal liceo ed approdare al College è completamente diverso. Ci sono tanti cambiamenti, specie nell’approccio mentale con una nuova realtà, ad esempio qui gli insegnanti non ti dicono di studiare per passare l’esame, si aspettano semplicemente che tu faccia il tuo dovere, devi essere più responsabile. Altra difficoltà riscontrabile è l’adattamento con la vita del College, in ogni ambito, compreso il basket, tutto è più intenso rispetto al liceo. In squadra ogni ragazzo è un buon giocatore, ognuno è il migliore del liceo di provenienza, per cui si è tutti sullo stesso livello. Nonostante le qualità tecniche in tuo possesso, tutti devono ripartire dal basso”.

Ecco la personale ricetta tracciata dall’atleta di Barcellona: “Devi trovare il modo per portare il gioco ad un livello superiore, seguendo il proprio programma di allenamenti”.
Quando hai qualità indiscusse è normale che la gente si aspetti molto da te, ecco come Young ha gestito il fatto di essere una “College star”.

Alex Young schiaccia

Alex Young schiaccia

‘’Mi piace far emozionare il pubblico con le mie giocate, è sempre stato il mio primo obiettivo, sia come giocatore universitario che poi da professionista. Con i successi arriva di conseguenza la pressione, è normale, specialmente se hai attorno tanti tifosi. Pur avendo abbattuto alcuni record universitari, io tendo a rimanere lo stesso, una persona umile con i piedi ben piantati a terra. Ho notato che molta gente si ispirava a me, alle mie qualità, questa è una cosa fantastica. In fin dei conti sono una persona normale, che ha sempre amato questo sport e che ha incontrato le persone giuste. Ci vuole molta forza mentale’’.
Infine l’atleta della Sigma racconta il momento più bello vissuto al College: “Certamente l’aver infranto record vecchi di almeno dieci-quindici anni, scrivere il mio nome nelle statistiche, perché anche se in futuro qualcuno li infrangerà, il tuo nome rimarrà scritto e verrai ricordato da chi ti ha visto giocare”.

Questa l’intervista video alla guardia della Sigma Barcellona, Alex Young:

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