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Si è conclusa la III edizione di SabirFest, tra “vuoti di memoria” e la volontà di costruire un’identità mediterranea

Le immagini di una terra dilaniata dai bombardamenti, la Siria, il monito di ricercare una nuova lingua, comune e condivisa, per interpretare i vuoti di memoria del presente, con responsabilità e attenzione. Cala il sipario sulla III edizione SabirFest, cultura e cittadinanza mediterranea, o meglio sulla parte messinese del Festival che quest’anno si sdoppia, in un ideale gemellaggio con Catania, dove il testimone passerà dal 13 al 16 ottobre, per una riflessione su “città arcipelago”.

Un momento della serata che si è svolta al Monte di Pietà

Domenica sera al Monte di Pietà è stato tempo di un primo e immediato bilancio: «siamo una macchina creativa, abbiamo proposto, nonostante tutte le criticità, 4 intensi giorni di Festival, con 81 incontri, 80 ospiti e 35 attivisti da tutti i paesi del Mediterraneo. E lanciamo un invito, continuare a far circolare i pensieri e le istanze che hanno animato questi giorni di SabirFest», ha detto Caterina Pastura del Comitato Promotore SabirFest. «SabirFest non è solo un festival, ma anche un forum, con una dimensione culturale, letteraria, artistica e politica – ha detto Gianluca Solera, del Cospe di Firenze – vorremmo lanciare l’idea di una cittadinanza mediterranea, sia con le parole, impegnandoci a scrivere un manifesto politico e culturale, attraverso un lavoro capillare tra le due sponde, un processo di scrittura partecipata, e ci auguriamo di poterlo presentare alla prossima edizione di SabirFest, ispirandoci a Ventotene, quest’anno anniversario della scomparsa di Altiero Spinelli. Ma lo faremo anche coi fatti, abbiamo creato un gruppo di lavoro per dar vita ad una sorta di istituto dove poter scambiare esperienze e pratiche di cittadinanza attiva, siamo costruendo una piattaforma di comunicazione sulle storie del Mediterraneo, contro ogni immagine di odio e frattura, lavorando sulla economia sociale e solidale, lanciando campagne politiche culturali condivise». Attorno a noi un mosaico di violenze, una guerra strisciante, ma ci sono anche segni positivi, come la lettera di vicinanza del sindaco di Almese, paesino in provincia di Torino, nella Valle di Susa, «se siamo ancora un paese che si definisce civile, chi viene salvato dalla morte in mezzo al mare non può essere abbandonato dopo pochi mesi, ma almeno avere il diritto di essere un rifugiato. Volti e nomi che non devono finire come fantasmi nelle grandi città, spero ci siano tante persone con un minimo di umanità, pronte ad indignarsi e a cambiare qualcosa»: scrive la sindaca Ombretta Bertolo.

La III edizione di SabirFest a Messina, tra “vuoti di memoria” e la volontà di costruire un’identità mediterranea

Cospe onlus, Mesogea, Associazione Musicale Etnea, People on the Move, Sabir srl, compongono il Comitato Promotore di SabirFest, patrocinato da Comune di Messina, Assessorato Cultura e Spettacolo; si svolge sotto gli auspici del Centro per il Libro e in collaborazione con Latitudini Rete siciliana di drammaturgia contemporanea, Museo Regionale di Messina, i Dipartimenti di Scienze cognitive, psicologiche, pedagogiche e degli studi culturali, di Civiltà antiche e moderne e di Scienze politiche e giuridiche dell’Università di Messina; il Corso di Laurea in Linguistica e Traduzione dell’Università di Pisa; il Centro Interculturale del Comune di Parma; la cooperativa sociale Lunaria; l’Associazione Culturale Italo-Tedesca. Parole di ringraziamento alla squadra di SabirFest 2016, ai volontari, i 140 Sabirici, linfa vitale della manifestazione, alle case editrici che hanno sposato il progetto, al pubblico affezionato e attento, nell’intervento di Ugo Magno, presidente del Comitato Promotore SabirFest2016, «quest’anno poniamo un’altra pietra, continueremo l’anno prossimo, speriamo anche a Reggio Calabria, a guardare in faccia gli orrori ma soprattutto a lavorare insieme per costruire una società più giusta». SabirFest Cultura e Cittadinanza Mediterranea, a Messina, per quattro intensi giorni, ha proposto la rassegna editoriale Sabirlibri, allestita grazie alla partecipazione di circa 50 case editrici. Strettamente connesso all’area libri – tra la Galleria Vittorio Emanuele e il Monte di Pietà – SabirFestival, con un ricco programma di incontri, laboratori, performance teatrali, documentari, tavole rotonde, che include anche gli incontri di SabirMaydan, e la III edizione del Forum sulla cittadinanza mediterranea, a cura del Cospe di Firenze, per un percorso di formazione e di informazione in dialoghi aperti al pubblico e seminari per addetti ai lavori con attivisti e intellettuali provenienti da paesi diversi. Tema guida, a Messina, vuoti di memoria, per approfondire l’importanza della memoria come esperienza, come pratica individuale e sociale. Un invito a porsi dall’altra parte dello specchio e a considerare il peso della rimozione e della negazione che investono il passato, il presente e il futuro dei popoli del Mediterraneo. Tema declinato anche attraverso le sezioni Tradurre il Mediterraneo, visioni diScordanti, diScordanze teatrali, SabirComics, SabirRagazzi.

Lillo Guglielmo

Plurilaureato, giornalista per passione, docente di matematica e dottore commercialista di professione. In una parola: poliedrico.

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