Calcio

Sant’Agata, il ds Meli vola basso: “Dobbiamo giocare sempre da provinciali”

E’ un Città di Sant’Agata desideroso di riprendere il cammino in campionato quello che domenica ospiterà al “Fresina” il Belvedere Siracusa, ma anche voglioso di riscattare l’immeritato scivolone di Giarre in Coppa Italia. Una sconfitta che non sembra aver lasciato tossine, ma che secondo il direttore sportivo Ettore Meli ha lanciato qualche segnale: “La gara di Giarre ci ha detto che ogni partita è una battaglia agonistica e che spesso sono gli episodi a deciderle al di là dei meriti dell’avversario e dei propri. Alcune decisioni arbitrali non mi sono piaciute, sullo 0-0 credo che non sia stato concesso un rigore solare per un fallo di mano in area, mentre il loro gol è stato segnato in fuorigioco. A questo va aggiunta l’amarezza per l’andamento generale della partita, perché la sensazione che avevo io dalla panchina è che senza il classico episodio il Giarre non sarebbe mai riuscito a segnare”.

Mario Russo con il direttore generale Ettore Meli

In campionato, sin qui, la squadra di Ferrara è stata un autentico rullo compressore, conquistando 9 punti  in tre gare, mostrando carattere e soluzioni tattiche e comportamentali diverse, ma tutte in grado di avere un unico comune denominatore: la vittoria. Domenica scorsa, in casa dell’Atletico Catania, la squadra ha saputo reagire allo svantaggio iniziale continuando a macinare gioco. Contro Pedara e Palazzolo sono arrivate vittorie frutto di un’interpretazione aggressiva della gara e contro il Belvedere Siracusa i nebroidei vogliono continuare a macinare vittorie: “Affrontiamo una buona squadra, fatta di giovani interessanti e che rappresenta una piazza importante. Vengono a Sant’Agata già sabato e questo vuol dire che prepareranno la partita nei minimi particolari – ha continuato Meli –. Noi sin qui credo che rispetto a quanto creato abbiamo anche racimolato meno di quanto meritassimo. A Pedara, dopo mezzora, eravamo avanti 3-0, tra la fine del primo tempo e l’inizio della ripresa abbiamo subito due gol che hanno rimesso la partita in discussione, poi abbiamo sbagliato tante volte il gol del 4-1, fino a quando non abbiamo chiuso il match. Contro il Palazzolo dopo venti minuti eravamo avanti 2-0, poi siamo rimasti in dieci e lì è venuto fuori il potenziale di un avversario che è forte, ma noi abbiamo retto bene segnando il terzo gol. Con l’Atletico Catania abbiamo iniziato bene e siamo stati bravi a non disunirci e a non demoralizzarci. Una cosa è certa, non dobbiamo perdere l’umiltà e la fame che ci hanno contraddistinto fin qui, se giochiamo da provinciale porteremo a casa i risultati. Produciamo molte palle gol e questo è un buon segnale, ma realizziamo poco e, dall’altra parte, se andiamo a vedere a Pedara abbiamo preso due gol con un tiro e mezzo, con l’Atletico Catania il gol è arrivato al loro primo tiro in porta mentre anche con il Milazzo in Coppa Italia, in due partite abbiamo preso due gol nelle uniche due occasioni create dagli avversari. Questo vuol dire che c’è da lavorare”.

Il Sant’Agata esulta dopo un gol

Per continuare a guardare tutti dall’alto in basso, Meli punta sull’effetto “Fresina”: “Vogliamo che torni ad essere il nostro fortino, la storia calcistica della nostra città lo merita. Nelle ultime partite prima dei lavori non è stato così, adesso vogliamo che il nostro stadio e il nostro pubblico tornino ad essere un valore aggiunto, anzi mi auguro che sempre più tifosi si avvicinino a questa squadra e a questa società, perché i ragazzi e il presidente Ortoleva, che sin qui si è sobbarcato ingenti sforzi, lo meritano”.

Meli annuncia anche qualche novità proveniente dal mercato degli svincolati: “Da qualche giorno due ragazzi si allenano con noi, giocatori che hanno avuto esperienze diverse perché il primo lo scorso anno ha giocato nel campionato maltese, mentre il secondo ha vinto il campionato a Cefalù. Se ci saranno giocatori provenienti dal nostro hinterland che possono dimostrare di poter dire la loro anche in una società ambiziosa come la nostra non ci faremo sfuggire l’occasione. Dopo tutto il nostro obiettivo dev’essere pure quello di lanciare i talenti del nostro territorio”.

Antonio Macauda

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