Calcio

Sant’Agata, Bontempo elogia Ferrara: “La sua “pazzia” è la nostra forza”

Ha scelto il difficile ruolo del profeta in patria, per dimostrare a sé stesso e agli altri di poter ancora fare la differenza in una categoria importante come l’Eccellenza. Questa prima sfida, forse, l’ha già vinta. Dopo tanto girovagare, Giacomo Bontempo è il simbolo non del Sant’Agata, ma di tutta Sant’Agata, di una cittadina tornata a trepidare come non mai per i colori biancoazzurri.

Giacomo Bontempo appoggia sulla fascia

I ragazzi di Pasquale Ferrara sono lassù, a guardare dall’alto in basso corazzate come Acireale, Milazzo o Catania San Pio, strabiliando tutti per continuità di risultati e prestazioni. Il “cervello” di quella che sembra una macchina quasi perfetta è proprio Bontempo, a cui Ferrara ha consegnato le chiavi della squadra: “Vincere aiuta a vincere – ha dichiarato il centrocampista – qui ci sono tanti giocatori che si sono messi in discussione, vanno fatti i complimenti alla società che ha dato fiducia ad un allenatore un po’ “pazzo” (ride, ndr) ma validissimo sia sotto il profilo atletico che tattico. Il mister è un maniaco dei particolari, li cura alla perfezione, persino se si tratta delle pettorine negli allenamenti, vuole che il giocatore non si lamenti di nulla. Siamo un gruppo splendido, non solo compagni di squadra, ma degli amici. Dal 25 luglio lavoriamo sodo sul campo e i risultati si vedono”.

Il Città di S. Agata

Anche se ufficialmente l’obiettivo dichiarato rimane la salvezza, la sensazione è che la società possa intervenire nel mercato di dicembre per rafforzare la squadra e alimentare il sogno della D: “Credo che la gara di domenica possa essere il primo crocevia della stagione. Il Real Avola è una squadra veramente forte e qualora dovessimo vincere si potrebbero aprire scenari interessanti. Poi avremo quattro partite in cui dovremo fare attenzione perché affrontiamo squadre teoricamente alla nostra portata. Al momento la coperta sembra un po’ corta, ma credo che la società non si tirerà indietro se ci fosse da inserire qualche nuovo innesto”.

San Pio x- S. Agata

Per un santagatese doc come lui è molto difficile non farsi travolgere dall’entusiasmo di una piazza che sogna ad occhi aperti: “Faccio fatica a ricordarmi così tanti entusiasmo attorno al Sant’Agata. In città c’è un bel clima, tutti parlano di noi e se qualcuno mi vede la mattina inizia a chiedermi della partita successiva. Rivincite personali? La retrocessione con il Rocca mi è rimasta dentro, molte persone hanno detto che non ero in grado di giocare in Eccellenza e tutto ciò mi ha fatto molto male, anche se ero consapevole di non aver dimostrato nulla. Questo per me era un punto di non ritorno, ho scelto di sposare un progetto serio per dimostrare a me stesso e a chi mi ha criticato di poter dire la mia in questa categoria”.  

Antonio Macauda

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