RoccAcquedolcese, Mezzanotte dopo la retrocessione: “Società unica responsabile”

RoccAcquedolceseUna formazione del RoccAcquedolcese (foto Calogero Librizzi)

A mente fredda fa ancora più male. Per il RoccAcquedolcese è il momento degli interrogativi e dei dubbi, ci si lecca le ferite per una retrocessione tanto evitabile quanto meritata, al termine di una stagione disgraziata, iniziata male e finita peggio. Lo spareggio con la Leonfortese, agevolmente battuta 4-1 nell’ultima partita della regular season appena una settimana prima, è stato il manifesto dell’intero campionato dei ragazzi di Palmeri. Il gol di Cacicia a metà primo tempo ha spostato l’ago della salvezza dalla parte degli ospiti, con il RoccAcquedolcese che ha lottato alla ricerca del gol che avrebbe cambiato il mondo, che però non è mai arrivato. Così la Leonfortese festeggia una permanenza insperata, in uno spareggio affrontato in trasferta con l’obbligo di vincere, mentre i nebroidei tornano mestamente in Promozione dopo due anni.

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Le formazioni di Leonzio e RoccAcquedolcese

Una retrocessione figlia dei lunghi black-out di un campionato travagliato, iniziato con tantissime difficoltà, che ha posto la squadra di Palmeri appena sopra l’ultimo posto. Dal canto suo la società non ha mai messo in discussione il tecnico: la rosa aveva potenzialità, gli infortuni e le squalifiche si sono prese un periodo di pausa e tra gennaio e febbraio sono arrivate cinque vittorie consecutive che hanno proiettato il RoccAcquedolcese fuori dalla zona playout, con la netta sensazione che il peggio fosse passato. Ma successivamente la Dea bendata abbandona definitivamente Carroccio e compagni, che dal 17 febbraio in poi, data del successo in casa contro il Città di Gela, racimolano appena un punto in otto partite, precipitando così al quint’ultimo posto. L’ultimo match di campionato contro la Leonfortese è quello della illusione, il resto è storia recente.

Il direttore generale Sergio Mezzanotte ci mette la faccia, dopo una retrocessione amara, assumendosene la paternità: “La società non si è mai nascosta, abbiamo sempre agito a volto scoperto e con chiarezza sia nei momenti positivi che in quelli negativi e ora ci tocca commentare un risultato sportivo inequivocabile. Purtroppo la gara con la Leonfortese è stata il manifesto di una stagione in cui gli episodi ci sono girati contro: abbiamo creato diverse situazioni sia per passare in vantaggio che per pareggiare mentre abbiamo subito gol al primo e unico tiro subito. La verità è che noi non dovevamo neanche trovarci in questa situazione, perché la rosa aveva le potenzialità per raggiungere la salvezza diretta. La responsabilità del risultato è di una società che evidentemente, nell’arco della stagione, non è riuscita a mettere organico e staff tecnico nelle condizioni di pensare esclusivamente all’aspetto puramente sportivo”.

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Il dg del RoccAcquedolcese Sergio Mezzanotte ai microfoni di Onda Tv

Mezzanotte ricorda le difficoltà logistiche avute nell’arco della stagione: “La società ha fatto il massimo per risolvere i problemi, di rimpianti ce ne possono essere pochi, ma è giusto assumersi le responsabilità. Troppo comodo scaricare le colpe su un mister e dei giocatori che non hanno mai potuto contare sull’apporto del pubblico. Va infatti ricordato che le prime gare interne le abbiamo giocare al “Fresina” a Sant’Agata di Militello, successivamente siamo tornati ad Acquedolci ma a porte chiuse, poi a Brolo e poi di nuovo ad Acquedolci. La società ha dovuto fare i conti con problematiche logistiche non di poco conto e più grandi di lei, però chi sta sul punto più alto è giusto che si prenda le colpe quando le cose non sono andate per il verso giusto. Mi spiace per un tecnico che ha tenuto la barra dritta nonostante mille difficoltà, così come per i ragazzi che hanno dato tutto e avrebbero portato ben altri risultati se messi in condizione di farlo. Sono certo che molti di loro non avranno problemi a trovare squadra in questa categoria nella prossima stagione”.

Per il dg è ancora troppo presto per potere guardare al futuro: “Purtroppo noi siamo una piccola realtà ed esserci confrontati per due anni con piazze molto più grandi di noi come Paternò, Enna, Gela, Modica, Milazzo, Barcellona e Siracusa è per noi motivo di orgoglio. Parlare di programmi adesso è difficile. Mancheranno molte squadre al prossimo campionato di Eccellenza per cui noi potremmo avere i requisiti per ambire al ripescaggio, ma prima bisognerà capire come risponderà il territorio, se ci saranno le forze e le risorse per puntare ancora ad un campionato di quinta serie o ad una stagione in Promozione. L’unica certezza che mi sento di dare è che fin quando ci sarà questo gruppo dirigente il calcio ad Acquedolci non morirà ma se si vogliono ottenere dei risultati non si può essere da soli”. 

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