Il Pordenone rinuncia ufficialmente all’iscrizione alla prossima Serie C, ma “vuole continuare la sua storia sportiva, mantenere il proprio nome e marchio”. Gli avvocati del club neroverde hanno presentato al Tribunale i documenti e la relazione che potrebbero permettere al giudice di sospendere l’istanza di fallimento per 60 giorni. Il Pordenone “d’intesa con i propri legali Roberto Casucci, Bruno Malattia e Antonio Malattia, si sta adoperando per garantire la prosecuzione della sua storia ripartendo dalle formazioni del vivaio e da una categoria inferiore con la Prima squadra (Serie D o Eccellenza, da definire con le istituzioni sportive), ricostruendo insieme al territorio e ai tifosi le basi di un futuro prossimo importante come gli ultimi 15 anni”.
La scomparsa dai quadri professionistici del Pordenone, che era giunto al secondo posto nel girone A partecipando ai playoff, libera automaticamente un posto nell’organico della Lega Pro per la stagione 2023/24. Dovrebbe subentrarvi la squadra B dell’Atalanta. Il primo slot, nel caso di mancate iscrizioni, in base al regolamento varato dalla Figc in merito a ripescaggi e riammissioni, verrebbe assegnato infatti a una squadra B di Serie A, prima ancora che alle formazioni retrocesse dalla Serie C e a quelle provenienti dalla D. La società nerazzurra ha già presentato il progetto per replicare quanto fatto dalla Juventus Next Gen.
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