Il Dubai Tour ha segnato il debutto stagionale di Vincenzo Nibali. Una corsa suddivisa in cinque tappe, tutte adatte alle ruote veloci. Non a caso, le vittorie di tappe sono andate a velocisti di primissima fascia come Groenewegen, Viviani (due volte), Cavendish e Colbrelli.
Considerato il tracciato, non era auspicabile un risultato significativo da parte dello “Squalo dello Stretto” e dunque non può far testo il 33esimo posto finale, a 3’22” dal vincitore Elia Viviani. Il Dubai Tour a dire il vero non era neanche nei programmi stagionali del corridore messinese del Team Bahrain Merida.
Si è trattata infatti di una scelta alternativa alla Vuelta San Juan, alla quale non aveva potuto partecipare. La gara argentina avrebbe dovuto segnare il debutto di Nibali in questo 2018 e invece un attacco influenzale ha costretto il ciclista siciliano alla rinuncia, ripiegando appunto sul Dubai Tour, prima del Tour of Oman, in programma dal 13 al 18 febbraio.
Sarà questo il primo vero banco di prova. Nibali ha già conquistato la classifica finale nel 2016, grazie alla vittoria nella tappa con arrivo a Green Mountain, classico traguardo in quota del Tour of Oman, da sempre decisivo.
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