Vincenzo Nibali spiega che cosa lo ha portato a perdere quasi un minuto e mezzo nella seconda tappa del Tour de France: “Abbiamo inseguito tutto il giorno. Sono rimasto indietro dopo la caduta di Adam Hansen, quando non ho capito bene cosa sia successo. Ho perso terreno lì e per giunta ho pure forato. Quando si corre in bici queste cose succedono. Giornata no? E’ stata questione di sfortuna, non di gambe. Questo è il ciclismo: bisogna saper accettare anche queste cose”.

Straordinari gli scenari offerti dall’ingegneria olandese. Le partenze dall’estero sono ormai una consuetudine per il Tour
Per lo “squalo dello Stretto” – dunque – è stata soltanto una giornata no. Ma oltre alla sfortuna c’è anche una condotta scriteriata da parte della Astana: non è possibile lasciare solo l’uomo classifica. La frazione si presentava da bollino rosso già dal via e la formazione kazaka doveva fare di tutto (e anche l’impossibile) per restare compatta attorno al proprio capitano. Una grande gara a tappe si vince anche con la cura dei dettagli. Questa volta Vinokourov ed il suo staff hanno di che rammaricarsi.
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Giornalista sportivo, iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Grande appassionato di ciclismo, che segue da anni per la nostra testata