Calcio

Messana, Patti e la retrocessione: “Regalato un girone, qui ho chiuso un ciclo”

La Messana si lecca le ferite. La sconfitta interna nello spareggio playout contro la Leonzio è costata la retrocessione in Promozione, categoria lasciata appena dodici mesi fa per uno storico approdo in Eccellenza. La società giallorossa ha pagato lo scotto del noviziato in un campionato in cui se vuoi sopravvivere hai bisogno d’esperienza, sia in campo che fuori. La Messana che si è presentata per la prima volta ai nastri di partenza dell’Eccellenza ha puntato su buona parte del gruppo che tanto bene aveva fatto nella stagione precedente.

Barbera in azione sulla corsia (foto Paolo Furrer)

Il campo però non ha dato risposte incoraggianti, l’impatto si è rivelato più traumatico del previsto e i giallorossi finiscono subito in fondo alla classifica, pagando oltre misura anche il fattore infortuni. A farne le spese è Gabriele Patti, sollevato dall’incarico a fine novembre, con Francesco Tudisco chiamato a invertire la rotta. A dicembre la società è protagonista di un mercato di riparazione importante, con gli arrivi di Cannavò, Fragapane, Biondo, Corso, Rando, Ficara, Gusso e Genovese, tutti elementi di categoria, in grado di fornire qualità. I primi segnali sono positivi, arriva qualche successo importante ma la squadra fatica a uscire dalle sabbie mobili della bassa classifica, fino al crollo nella sfida interna con la Leonfortese che costringe la società ad un nuovo cambio della guida tecnica, richiamando Patti.

Il finale di campionato è in crescendo: la Messana batte Santa Croce, Nebros e Real Siracusa Belvedere e pareggia a Gela, presentandosi nel migliore dei modi allo scontro diretto di Misterbianco alla penultima giornata. In terra etnea arriva una sconfitta pesantissima che costringe i giallorossi alla partecipazione ai playout, nonostante la vittoria interna contro la Jonica nell’ultima giornata della regular season. Il resto è storia recente: a “L’Ambiente Stadium” i giallorossi affrontando la Leonzio potendo contare su due risultati su tre, ma i bianconeri hanno il cuore gonfio per le gravi questioni personali che hanno colpito il loro allenatore e l’uno-due ospite fa capire subito come sarebbe finita la giornata.

Corso difende un possesso (foto Paolo Furrer)

Una retrocessione amara per la Messana, che secondo Patti può solo ripartire: “Ci sono tanti rimpianti e tante sliding doors. Il più grande è legato alla partita di Misterbianco di poche settimane fa: se avessimo vinto quella ci saremmo salvati direttamente, anche perché venivamo da un filotto di risultati utili davvero notevole e la squadra stava finalmente dimostrando il proprio valore dopo tantissime difficoltà. Sbagliare quella partita ci è stato fatale, perché giocarti la salvezza in una gara da dentro o fuori è sempre rischioso, anche se puoi contare su due risultati su tre e purtroppo non mi sbagliavo. Sapevo che sarebbe stata dura contro la Leonzio: il loro allenatore sta passando un momento difficile sotto l’aspetto umano e quindi loro avrebbero moltiplicato ulteriormente i loro sforzi. Pronti via ci siamo ritrovati sotto di due gol con due mezzi tiri, uno ravvicinato e uno dal limite, che hanno subito indirizzato la partita fino al 3-2 finale”.

Per Patti, la società ha peccato di inesperienza nell’allestimento della rosa: “C’è stato un errore di valutazione che in tanti avrebbero commesso al nostro posto, affidandosi ad un gruppo di giocatori che aveva appena vinto la Promozione, sottovalutando l’impatto con la nuova categoria, che è stato pesante. L’Eccellenza è un campionato duro, in cui serve pelo sullo stomaco: lo abbiamo capito tardi, concedendo un girone di vantaggio ai nostri avversari. A dicembre sono arrivati giocatori forti ma rivoltare la squadra come un calzino a stagione in corso non è semplice, perché devi stravolgere tutto quello che hai fatto finora, avendo poco tempo a disposizione, perché nel frattempo la domenica si scendeva in campo e la squadra aveva bisogno di punti. È chiaro che è facile parlare adesso, ma probabilmente già in estate si doveva allestire una rosa diversa”. 

La Leonzio celebra la salvezza (foto Paolo Furrer)

Il tecnico guarda al proprio futuro, che sarà lontano dalla Messana: “Ho già comunicato alla società che ritengo concluso il mio percorso alla Messana. Ringrazio la dirigenza e tutti quelli che hanno fatto sì che potessi vivere stagioni fantastiche, ma credo sia giusto che si riparta da un tecnico nuovo e con idee differenti. Il mio futuro non l’ho ancora deciso, intanto ho bisogno di scaricare un po’ la delusione per la fine di questa stagione. Mi dispiace perché la squadra ha finito in crescendo: nelle ultime nove partite con me in panchina abbiamo collezionato 17 punti, un ruolino di marcia simile a squadre come Enna o Modica. Ma il calcio è questo: un anno fa si festeggiava e oggi ci si lecca le ferite, ma bisogna guardare avanti”. 

Antonio Macauda

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