Calcio

Lucarelli: “Comunque vada, è un arrivederci. Attendo di conoscere budget e stadio”

Cristiano Lucarelli si congeda, almeno per il momento, dal Messina. Ufficiale il rompete le righe, annunciato in conferenza stampa al “Franco Scoglio”. “Mi sembrava doveroso salutarsi. Comunque vadano le cose, sarà un arrivederci – ha chiarito il tecnico toscano – Ci siamo incontrati mercoledì mattina con la proprietà e c’è la volontà da entrambe le parti di proseguire un rapporto importante. Ci siamo fermati al “Riparliamone più avanti”. 

L’applauso di Lucarelli ai tifosi

Non sono altre proposte a far vacillare Lucarelli:La società verrà messa al corrente di eventuali contatti con altre società, giocherò a carte scoperte. Al momento non c’è nulla, anche perché non sarebbe stato corretto. Il mio primo obiettivo era la salvezza del Messina. Non abbiamo parlato del contratto, era un incontro per sondare le intenzioni, davanti a certe ambizioni io non avrei alcun problema a restare”. 

Ribaditi i concetti già espressi a Vibo Valentia: “Nel calcio vanno però valutati altri aspetti e al momento la società non può dirmi con certezza quali saranno il budget dell’anno prossimo e gli obiettivi. Chiaramente occorrono investimenti differenti per vincere un campionato, per arrivare ai playoff o per la salvezza. L’altro punto è conoscere con certezza lo stadio. Il campo influirà anche sulle mie scelte. Un conto è giocare al Celeste, un conto a San Filippo. Cambieremmo anche il modulo di gioco al Celeste”.

Il medico Francesco Mento, il tecnico Cristiano Lucarelli e il responsabile dell’area tecnica Pasquale Leonardo (foto Alessandro Denaro)

L’ex bomber del Livorno ha voluto ringraziare Messina per il grande affetto mostrato in queste settimane e la dirigenza per l’inversione di rotta imposta a metà stagione: “La gente mi vuole bene e ci sarebbero le condizioni sentimentali per proseguire il rapporto ma nel calcio contano i risultati. Centrare l’obiettivo non era facile. Fa strano festeggiare una salvezza in Lega Pro del Messina, ripensando ai tempi della serie A, ma andava festeggiata per il modo in cui è arrivata e dopo lo stress dei giocatori che dovevano assicurare un obiettivo minimo. Il finale di questa squadra fa pensare che se fosse arrivata questa società 20 giorni prima, col mercato ancora aperto, adesso ci prepareremmo ai playoff“. 

Alessandro Calleri

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