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L’Accademia dei Pericolanti celebra i 290 anni e Massimo Cacciari è l’ospite d’onore

Mercoledì 27 marzo, alle ore 17.00 nell’Aula Magna del Rettorato, avrà luogo la Cerimonia di inaugurazione del 290° Anno Accademico dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti. Per l’occasione, ospite d’onore della manifestazione sarà il prof. Massimo Cacciari, il quale terrà una Lectio inauguralis dal titolo “L’Europa necessaria”.

Massimo Cacciari

Cacciari è professore ordinario di Estetica presso l’Università IUAV di Venezia a partire dal 1985, ed è stato Direttore del Dipartimento di Filosofia dell’Accademia di Architettura di Lugano (1998-2005). Nel 2002 ha fondato la Facoltà di Filosofia presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, presso il quale – dal 2012 – è professore emerito di Filosofia. Al cospicuo lavoro di studioso,  ha affiancato anche un costante impegno culturale e politico, infatti, è stato parlamentare della Repubblica durante la VII e l’VIII Legislatura (1976-1983) e Sindaco di Venezia per due mandati (1993-2000 e 2005-2010). Prestigiosi i riconoscimenti che gli sono stati conferiti, tra questi: il Premio Hannah Arendt per la filosofia politica (1999), il Premio dell’Accademia di Darmstadt (2002), la Medaglia d’oro del Circulo de bellas Artes di Madrid (2005), la Medaglia d’oro “Pio Manzù” del Presidente della Repubblica Italiana (2008), il Premio De Sanctis per la saggistica (2009), le Lauree honoris causa in Architettura dell’Università di Genova (2002), in Scienze politiche dell’Università di Bucarest (2007) e in Filologia, Letteratura e Tradizione Classica dell’Alma Mater Studiorm – Università di Bologna (2014). Il pensiero filosofico di Massimo Cacciari, come dimostrano le sue pubblicazioni, è caratterizzato da una straordinaria capacità di muoversi in ambiti disciplinari diversi. Studioso, in particolare, del pensiero tedesco e mitteleuropeo del Novecento, per la comprensione del quale ha dato un contributo di fondamentale importanza, ha fatto più in generale dell’Europa, delle sue molteplici matrici culturali e del suo destino, il tema costante della sua interrogazione.

La sede dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti

L’Accademia Peloritana dei Pericolanti, giunta al suo 290° anno dalla fondazione, secondo quanto scrive lo storico Caio Domenico Gallo nei suoi Annali, vede la luce a Messina l’8 agosto 1729, in pieno clima di trasformazioni culturali europee, affiliandosi alla già esistente Accademia dei Dissonanti dello studioso Ludovico Antonio Muratori, attivo a Modena, e punto di riferimento per gli studiosi dell’epoca. Aria nuova, dunque, per Messina, che risollevava le sue sorti culturali dopo le vicissitudini segnate dalle vicende storiche spagnole, e che per lungo tempo sarebbe stata un faro per gli studiosi del tempo. Gli argomenti di interesse trattati dagli accademici erano quelli riguardanti la città e la sicilianità, contestualizzati storicamente e geograficamente; ma anche “le belle lettere, la filosofia morale, e naturale, la storia sacra e profana, la teologia dogmatica, le scienze matematiche, la geografia, i documenti antichi, le medaglie, la giurisprudenza, il duello, le materie cavalleresche”, senza tralasciare “argomenti di pubblica utilità”. Le vicende storiche della città e le catastrofi subite nel tempo hanno segnato la vita dell’Accademia stessa: basti pensare alla peste del 1743 (durante la quale moriva il fondatore, Paolo Aglioti), al terremoto del 1783, all’epidemia di colera del 1854, al terremoto del 1908 (durante il quale 88 soci su 130 perivano sotto le macerie); ed ancora: alle due guerre mondiali, che segnarono un periodo di stallo, seppur nel 1944 l’inaugurazione del 215° anno dalla fondazione avveniva anche alla presenza del colonnello Robert Gayre, rappresentante del governo alleato e studioso prestato all’arte militare. Nel 1979 si celebrò il 250° anno dalla fondazione con una cerimonia e un annullo filatelico; fino ad arrivare agli anni Duemila, con il rinnovo dello Statuto e una pagina nuova nella cultura messinese, caratterizzata da rapporti sempre più intensi con l’Ateneo e con conseguenti ovvie ricadute culturali sul territorio. La stella dell’Accademia brilla ancora intensamente, e la presenza del prof. Massimo Cacciari oggi ne costituisce il valore aggiunto.

 

Grazia Maria Managò

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Grazia Maria Managò

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