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La Benfapp dà l’assalto alla capolista. Sussi: “Una gara che si prepara da sola”

David Sussi è giunto alla settima stagione a Capo d’Orlando. Nello staff tecnico paladino è quindi la figura che si avvicina più di tutte ad essere una bandiera bianco azzurra. Ai nostri microfoni ha evidenziato l’attesa del big match di Roma.
“Per noi è una partita importante, inutile nasconderlo. Contro Roma devi necessariamente trovare la prestazione perfetta per poterli impensierire. La Virtus insegue la massima serie sin da questa estate ed ha puntellato un roster già adeguatamente quotato per l’inseguimento di questo obiettivo. Servirà insomma una partita matura e solida, sarà una battaglia ma siamo consapevoli che nell’ultimo periodo abbiamo lavorato al meglio mettendoci alle spalle un periodo non brillantissimo. Andremo nella capitale per dire la nostra, è una gara che ti permette di affrontare la capolista e l’incontro non ha bisogno di regalarti particolari motivazioni”.

Donda e Sussi – foto Orlandina Basket

Una Benfapp che gioca molto bene lontano da casa, sei i successi esterni, l’ultimo forse il più importante colto a Bergamo: “C’è stato un momento in cui tutto lo staff pensava che giocassimo meglio fuori casa che in casa. In realtà sappiamo che non è esattamente così. Noi ci esprimiamo molto bene fuori casa, forse la nostra età media bassa non ci fa soffrire la stanchezza di partite e dei viaggi lunghi. Speriamo di confermare la nostra propensione anche a Roma in una gara che attendiamo da diverso tempo”.

Giovani ma di valore. Capo d’Orlando gioca bene e mette in vetrina i suoi giovani che oltre all’impegno col club si dividono anche con onore nelle nazionali giovanili.
Laganà sin da bambino ha giocato in tutte le selezioni nazionali di categoria, la convocazione di Neri ci regala una grande soddisfazione perchè lui è un ragazzo che proviene dalle minors ed ha una grande attitudine al sacrificio ed al lavoro. Per lui è un grande stimolo ed un giusto riconoscimento a quello che ha fatto nella prima parte di stagione e lo sprona a continuare su un alto rendimento di forma. L’età anagrafica bassa è una scelta societaria, a Capo d’Orlando vogliamo creare giocatori che magari inizialmente non hanno su di loro la luce dei riflettori ma che se la meritano con le prestazioni sul campo”.

Daniele Straface

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Daniele Straface

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