Il “Messina Plogging” unisce sport e ambiente: i corridori raccolgono i rifiuti

ploggingIl plogging unisce la corsa e la cura dell'ambiente

Piazza Unione Europea ha ospitato la prima edizione del “Messina Plogging”. Il Plogging è una nuova disciplina sportiva dall’alto valore civico. Tale disciplina coniuga lo sport con la salvaguardia dell’ambiente, nasce in Svezia nel 2016 e velocemente diventa un fenomeno mondiale e consiste nel raccogliere rifiuti mentre si corre. I percorsi possono essere di tipo urbano o extra urbano, la competizione si caratterizza per la quantità di rifiuti raccolti, e per la qualità della corretta diversificazione dei rifiuti il tutto nel minor tempo possibile.

Messina Plogging

La locandina del “Messina Plogging”

La Asd Arb Messina promotrice dell’evento, ha coinvolto il Centro sportivo Italiano e l’XI Istituto comprensivo Paino Gravitelli, quest’ultimo in qualità di capofila di una rete di scopo costituita dai seguenti Istituti comprensivi: Pascoli CrispiLa Pira GentiluomoLeopardi. Ogni Istituto partecipa alla gara con una squadra di atleti con un età compresa dai 10 ai 13 anni. Durante la manifestazione le squadre degli Istituti comprensivi gareggiano in cinque manche da 15 minuti massimo per ottenere il punteggio più alto.

Il punteggio è dettato dal tempo impiegato e dalla quantità dei rifiuti raccolti nel rispetto dei criteri di una corretta differenziazione dei rifiuti. Presenti anche il personale e il management della Messina Servizi Bene Comune, per informare i partecipanti sull’importanza di una corretta e lungimirante politica di raccolta e differenziazione dei rifiuti. Un’iniziativa che coniuga lo sport al rispetto per il luogo dove si vive. Messaggio che è ancora più potente perché incarnato dalle generazioni più giovani e dalle Istituzioni scolastiche che rappresentano l’agenzia educativa più importante dopo la famiglia.

Messina Plogging

Con il “Messina Plogging” coinvolte anche persone autistiche

Inoltre la Asd Arb Messina, con la collaborazione della psicologa e psicoterapeuta Maria Catena Silvestri, ha puntato nella manifestazione sportiva anche alla neuro-diversità. In un’ottica di integrazione, dimostrando come la diversità sia una risorsa. Puntando sulle capacità dei ragazzi con spettro autistico ad alto funzionamento e coinvolgendoli in un ruolo importante al fine della realizzazione della gara.

Un’azione di gruppo, positiva per sé e per la collettività, combinare la corsa con la raccolta dei rifiuti al fine di proteggere la natura e l’ambiente, diventando soggetti attivi e promotori del cambiamento. Questo è più che un semplice evento sportivo e culturale ma è un percorso di dignità per le persone autistiche e le loro famiglie, coinvolte nella competizione come giudici di gara. Significa dare a ciascuna delle persone autistiche coinvolte la possibilità di occupare il proprio posto nella società, nel proprio territorio, non sentendosi un peso ma una risorsa.

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