Un poker di gare, da qui alla sosta natalizia, per recuperare il distacco accumulato dall’ottavo posto. Ad attendere il Messina, nell’ordine, i confronti con Vigor Lamezia in casa, Sorrento fuori, Teramo al “San Filippo” e Martina in trasferta. Dopo i miglioramenti sul piano del gioco e sotto il profilo della mentalità servirà adesso un filotto di vittorie per alimentare una classifica rimasta deficitaria nonostante i sei risultati utili consecutivi.
MENO CINQUE DALL’OTTAVO POSTO – Appena tre, Sorrento, Gavorrano e Arzanese, tutte reduci da cambi alla guida tecnica, le formazioni al momento alle spalle dei giallorossi che stazionano a quota 14 insieme a Martina, Castel Rigone e Chieti (penalizzato di un punto). Cinque le lunghezze di ritardo da Aversa Normanna, Ischia, Melfi e Vigor Lamezia che attualmente chiudono la zona che garantisce il passaggio nella prossima Lega Pro unica. I calabresi, prossimi avversari di Bucolo e compagni, hanno però giocato una gara in meno, complice il rinvio del match con il Teramo per impraticabilità di campo. Nel mezzo da superare anche Aprilia e Poggibonsi. I tanti scontri diretti, in programma già dal prossimo turno, possono presto scompaginare il quadro. Se Cosenza e Teramo sembrano fare campionato a sé, dai 21 punti del Foggia, terzo, ai 14 del Messina, sono ben tredici le squadre raccolte, segno di un torneo che dato il particolare format offre ampi margini di rimonta a chi sta dietro.
LA SINDROME DA SEGNO “X” – Il gruppo di Catalano è stato fin qui capace di centrare appena due successi (contro Arzanese e Gavorrano, ultime della classe), ma allo stesso tempo di perdere soltanto tre incontri. Anche nella scorsa trionfale stagione in Serie D il Messina cedette l’intera posta in tre sfide in tutto il girone d’andata, contro Ribera, Gelbison e Cosenza, rimanendo senza sconfitte da lì al termine e festeggiando il salto di categoria. Sul ruolino oggi pesano negativamente gli otto pareggi. Soltanto il Brescia a livello professionistico ne ha fatti di più: 10 in 15 gare per le “rondinelle” in Serie B. Ecco perché, nell’era dei tre punti per vittoria, il pareggio risulta spesso come una mezza sconfitta. L’Aversa Normanna è l’esempio più emblematico. Con sei affermazioni e sei ko, a fronte di una sola divisione della posta, la squadra di Di Costanzo ha cinque lunghezze in più dei giallorossi. I punti lasciati per strada al San Filippo con Aprilia (2-2), Poggibonsi (1-1) e Melfi (2-2) generano dunque grandi recriminazioni per il club di Lo Monaco, specie per le modalità con cui sono maturati. Se inizialmente il Messina si è visto raggiungere sul campo del Tuttocuoio (Carroccio a segno dopo l’1-0 firmato da Chiaria), per due volte nel match con i laziali (Montella ad annullare le reti di Corona e Parachì) e successivamente dai toscani (al rigore di Corona seguì il centro di Scardina), contro Chieti e Casertana, però, sono stati gli uomini di Catalano a reagire allo svantaggio, sfiorando anche il gol del sorpasso. ll folle confronto con il Melfi, complice la direzione di Marinelli, fa invece storia a sè.
SCENARI – Andare al giro di boa a 22 o 23 punti (in tanti indicano come quota 50 quella necessaria per approdare direttamente nella Lega Pro unica) la sarebbe il miglior viatico per poi puntare da gennaio a disputare un girone di ritorno da protagonisti, magari sfruttando la riapertura del mercato. Le insidie non mancano, ma a parte la sfida con l’imbattuto Teramo sulla carta questo Messina può farcela a regalarsi un Natale sereno. Trovata la quadratura del cerchio adesso è il momento di osare di più.
Gli otto pareggi del Messina: Messina-Ischia 0-0, Tuttocuoio-Messina 1-1, Messina-Aprilia 2-2, Messina-Poggibonsi 1-1, Chieti-Messina 1-1, Messina-Cosenza 0-0, Messina-Melfi 2-2, Casertana-Messina 1-1.
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