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Il Messina deve superare la sindrome da rimonta. Serve un’impresa col Benevento

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Il Messina ha rimandato ancora l’appuntamento con la vittoria, ma ha compiuto un piccolo passo avanti. Il 2-2 di Ischia è dal sapore dolceamaro per la squadra di Grassadonia. Al “Mazzella” i giallorossi sono infatti andati vicini al successo, ribaltando la situazione dopo l’iniziale svantaggio. Il rigore trasformato da Ciotola, autore della provvidenziale doppietta per i campani, ha però annullato la rimonta firmata da Altobello e Bjelanovic, entrambi al primo centro stagionale.

L’esultanza di Altobello dopo la rete del momentaneo 1-1

Non avere approfittato del calo di un’avversaria in evidente difficoltà, nonostante la cura Maurizi (quarto punto in tre gare sotto la gestione del nuovo tecnico), per portare a casa l’intera posta, sfruttando fino in fondo la differenza in termini di centimetri, ampliatasi nella ripresa con l’ingresso dell’attaccante croato e di Corona, arricchisce dunque la collezione dei rimpianti di un Messina che resta a secco di vittorie da sette turni e con appena due punti di margine sulla zona play-out, ma con Barletta e Savoia che hanno sensibilmente recuperato terreno grazie agli ultimi colpi. I pugliesi, sorprendentemente vittoriosi a Lamezia, hanno agganciato il Cosenza ed i peloritani a quota 16.

Come ha ammesso a fine gara anche Grassadonia, i biancoscudati sono letteralmente afflitti da “sindrome da rimonta”: quella con l’Ischia è la quarta consecutiva dopo quelle subite per mano dell’Aversa Normanna, del Martina e del Catanzaro. Una “patologia” che ha contribuito ad aggravare la posizione in una graduatoria nella quale fino a sette giornate fa i giallorossi precedevano anche Paganese e Melfi, lanciate adesso in posizioni molto più tranquille. I cinque punti raccolti in questo scorcio di torneo, caratterizzato anche dal ko casalingo con il Foggia e dai pari esterni a Melfi e Cosenza, contro altre due dirette concorrenti nella corsa salvezza, rappresentano un bottino assolutamente deficitario.

Iuliano non è riuscito ad evitare la doppietta dello scatenato Ciotola, adesso a quota 6 reti realizzate in stagione

Sull’Isola Verde la partenza troppo timorosa di Bucolo e compagni aveva frenato in avvio i giallorossi, castigati al 23’ da una palla persa a centrocampo che l’implacabile Ciotola ha capitalizzato al massimo, trafiggendo sul primo palo Iuliano. Incassato il gol i peloritani hanno tirato fuori gli artigli, agguantando il pari al 38’ con Altobello, lesto ad insaccare in rete di testa sugli sviluppi di un corner dopo la traversa centrata da Izzillo, facendosi perdonare il precedente errore. Nel secondo tempo, con l’innesto di Bjelanovic, il Messina ha guadagnato ancora campo, mettendo alle corde l’Ischia e trovando al 22’ il gol del momentaneo 2-1 proprio con il croato, la cui deviazione su sponda di Damonte è risultata letale per Giordano.

Una rete liberatoria per l’ex del Varese, che nel post partita ha chiarito che non andrà via dallo Stretto nel mercato di gennaio, nonostante il presunto interessamento di Pordenone e Lugano. La gioia – come detto – è però durata pochissimo. Appena due minuti dopo i padroni di casa hanno infatti pareggiato i conti, co1mplice l’ingenuità di Bonanno franato addosso a Gerevini in area provocando il penalty. Iuliano non ha fatto il miracolo su Ciotola dagli undici metri ed il Messina ha visto sfumare il successo, nonostante nel finale abbia provato più dei padroni di casa a cercare la zampata vincente. Targato Corona, al 93’, l’ultimo brivido.

Damonte, Bucolo e Bonanno provano a riconquistare un pallone

Un punto per parte e per la squadra di Grassadonia venerdì sera ci sarà da affrontare il Benevento al San Filippo. Quindi la trasferta di Salerno. Il Messina non è ancora uscito dal tunnel ed il calendario si fa tremendamente in salita. Far punti in due gare sulla carta proibitive è la prossima missione, possibile magari grazie ad una cornice di pubblico che potrebbe essere superiore rispetto al recente passato anche in virtù dei tagliandi a prezzi stracciati voluti dalla proprietà. Poi sarà tempo di pensare al mercato. Nel frattempo lo staff tecnico deve provare ad ottenere il massimo dall’attuale rosa, con Enrico Pepe e Nigro che scalpitano dopo la mancata convocazione dell’ultimo week-end. Non sarà invece a disposizione lo squalificato Vincenzo Pepe.

Alessandro Calleri

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Alessandro Calleri

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