Calcio

Il Cerignola ha smascherato la fragilità del Messina. Ora serve una reazione

Cinque sconfitte in sette giornate e il penultimo posto in graduatoria non rappresentano certo un bottino confortante per un Messina che a Cerignola ha vanificato anche le buone sensazioni lasciate dalla sfida con il Crotone in Coppa Italia, una manifestazione che peraltro assume una rilevanza minima per chi è chiamato prima di tutto a mantenere la categoria. In Puglia, al cospetto di una neopromossa che aveva una panchina imbottita di under ma anche un undici titolare in cui spiccavano almeno sette over di sicuro affidamento, sono emerse una volta di più tutte le fragilità del Messina dei giovani.

Fofana è subentrato nel finale (foto Savino Ferraro)

Malcore, che è reduce da un biennio caratterizzato da ben 47 reti con la maglia del Cerignola, lo spagnolo Sainz-Maza, già protagonista con Foggia, Cavese e Gubbio, e soprattutto Neglia hanno smascherato le incertezze della retroguardia messinese. Sul primo gol Ferrini non è riuscito a contenere l’ex Bari, Fermana e Reggiana, e la respinta centrale di Daga si è tramutata in un assist per il marocchino Achik, tra gli eroi della promozione ma ancora acerbo, come ha dimostrato la clamorosa occasione sprecata in precedenza.

L’assenza di Camilleri, che si è aggregato a fine estate e convive con qualche problema fisico che ne limita l’impiego, ha pesato oltremodo, come dimostra anche il raddoppio di D’Andrea, in sospetta posizione di offside ma comunque troppo solo al centro della retroguardia. Inaccettabile l’errore che ha portato al tris di Malcore dal dischetto, con Marino – fin qui tra i più continui – che è sprofondato nel grigiore generale, perdendo un pallone sanguinoso in piena area, propiziando l’ennesimo rigore a sfavore.

Il portiere Riccardo Daga (foto Savino Ferraro)

Non è stato ancora trovato un definitivo assetto tattico ma al di là delle variazioni di modulo preoccupa la mancanza di qualità di una rosa rinnovata in estate nell’ottica del “minutaggio”, che garantirà maggiori introiti da parte della Lega, ovviamente se la Lega Pro verrà preservata. Nella scelta degli over ha pesato evidentemente il budget messo a disposizione sul mercato e il timore è che si sia sopravvalutato il peso specifico di un organico che nelle intenzioni estive avrebbe dovuto scongiurare un’altra annata sofferta.

Al di là delle mancate permanenze di Rizzo e Piovaccari, che hanno legittimamente inseguito offerte più remunerative sul mercato, sembrano pesare le defezioni ad estate in corso di Gonçalves e Morelli, che avrebbero rappresentato opzioni utili soprattutto sulle corsie, mentre Carillo – tante volte criticato – ha comunque lasciato un vuoto in mezzo, acuito da un Camilleri a mezzo servizio e da un Celic fuori rosa. Fu lo stesso Auteri, nella conferenza stampa pre-esordio, a chiarire che avrebbe trattenuto volentieri alcuni dei partenti.

Il rigore trasformato da Malcore (foto Savino Ferraro)

L’impressione è che non si potrà prescindere da qualche puntello sia nella retroguardia che in attacco, dove Curiale è elemento in grado di incidere in modo decisivo, come accaduto con il Giugliano, ma probabilmente non di reggere l’intero peso del reparto, per motivi anagrafici e fisici. Il grande cruccio è rappresentato dal fatto che sul mercato degli svincolati non sembrano esserci molti elementi già pronti e quindi si rischia di dovere fare ancora di necessità virtù, in attesa della finestra invernale.

Considerati i cruciali incroci salvezza con la Gelbison, terza neopromossa da affrontare in serie, e una Fidelis Andria in crisi di identità e risultati, bisognerà prima di tutto recuperare consapevolezza e autostima, oltre che elementi cardine che non stanno incidendo come in passato. È il caso di Fazzi, che in estate aveva chiesto la cessione come Lewandowski, e dopo qualche settimana ai box sembra ancora lontano dai suoi standard di rendimento.

Trasciani e Fazzi a fine gara (foto Savino Ferraro)

La settimana di lavoro iniziata con una seduta mattutina domenicale al “Franco Scoglio” sarà cruciale. Auteri si è d’altronde assunto senza mezzi termini le proprie responsabilità in sala stampa, anticipando però la necessità di adeguate riflessioni all’interno dello spogliatoio. Urge una reazione: sabato nello stadio di San Filippo non ci saranno alternative alla vittoria e per la prima volta anche la tifoseria, che dopo il crowdfunding estivo non ha mai fatto mancare il suo calore anche dagli spalti, sembra avere esaurito la pazienza.

Francesco Straface

Direttore di MessinaSportiva.it, che ha fondato nel 2005. Ha lavorato nelle tv private messinesi TeleVip e Tremedia per 13 anni, nella carta stampata ("Il Dubbio" e il "Quotidiano di Calabria") e presso la Scuola di Giornalismo della Lumsa di Roma per 6 anni. Nel 2022 è maestro in una scuola primaria a Siena, dal 2023 assistente amministrativo in istituti secondari e licei a Piacenza

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