Granata: “Nebros non ancora salva. Tutti responsabili di un anno deludente”

NebrosUna formazione titolare della Nebros (foto Calogero Germanà)

Prima la salvezza, poi i bilanci. Il pareggio interno con il Mazzarrone ha permesso alla Nebros di compiere un altro passo verso la salvezza, ma la squadra di Perdicucci dovrà sfruttare le restanti tre partite per mettere in cassaforte qualche altro punticino utile a garantirsi la permanenza nel campionato di Eccellenza. È però innegabile che ci sia delusione all’interno della società, perché ad inizio stagione erano stati compiuti investimenti importanti per aumentare la qualità e l’esperienza di una rosa che, dopo due salvezze tranquille, ambiva alla zona playoff.

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Genovese della Nebros celebra una rete (foto Calogero Germanà)

Il salto non c’è stato, all’appello mancano una decina di punti che avrebbero consentito ai ragazzi di Pippo Perdicucci di ambire a ben altre posizioni, ma così non è stato. La realtà parla di una salvezza da ipotecare, già a partire dalla delicata trasferta in casa della Leonzio. Il calendario è però alleato di Assenzio e compagni, considerato che le ultime due sfide di campionato sono in casa contro un Santa Croce ormai destinato alla retrocessione, prima della trasferta in casa del Città di Gela, che potrebbe non avere più particolari stimoli di classifica.

Per il direttore generale Dino Granata però il futuro può attendere, perché prima c’è da conquistare l’aritmetica salvezza: “Non ci sentiamo già salvi. Ci mancano ancora 3-4 punti da conquistare nelle prossime partite, il pareggio con il Mazzarrone ci ha permesso di fare un altro passettino in avanti ma non dobbiamo già sentirci appagati. Purtroppo il calcio offre sempre sorprese sgradite e non dobbiamo complicarci la vita. Abbiamo tre partite da affrontare per mettere in cascina i punti che ci servono, dopo di che analizzeremo cosa è andato e cosa non è andato in stagione. Però prima di ogni valutazione tecnica va raggiunto l’obiettivo della salvezza”.

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Assenzio gestisce un possesso (foto Calogero Germanà)

Senza voler andare troppo nel dettaglio, Granata non nasconde la propria delusione per l’andamento di una stagione partita sotto ben altri auspici: “Dopo due campionati in cui la squadra ha raggiunto con tranquillità la salvezza, avevamo in programma di fare uno step successivo. Non ci siamo mai nascosti e per questo abbiamo effettetuato investimenti che ci avrebbero dovuto portare a quella dimensione che ci auguravamo. Purtroppo però dopo un buon inizio la stagione non è andata come credevamo e sono stati commessi errori che saranno analizzati a tempo debito. Io non credo che la squadra abbia pagato un calo di motivazioni dovuto all’assenza di risultati: ci sono pure annate che volgono in un modo e altre in un modo differente. Abbiamo pagato oltre misura anche alcuni eventi come gli infortuni”.

Per Granata le responsabilità vanno equamente condivise con staff tecnico e squadra: “Quando parlo di errori, ci tengo a sottolineare che nel calderone metto tutti, dalla società alla squadra, passando per lo staff tecnico. Quando le cose vanno male tutti si devono sentire responsabili e in discussione, così com’è c’è stata unità d’intenti quando si sono prese certe scelte credo che sarebbe ingiusto buttare la croce addosso soltanto all’allenatore o ai componenti dell’organico. La società ha compiuto scelte che non hanno pagato, però ci sarà tempo per fare tutte le analisi del caso”. 

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