Calcio

Giampà: “Meritavamo il pari, troppi ko in trasferta. A Messina abbiamo fatto la storia”

Il Roccella si morde le mani per il ko subito in extremis a Messina, dopo avere sfiorato il 2-1 soltanto pochi secondi prima del gol partita di Rosafio. Inevitabile la delusione per il tecnico ospite, il grande ex Mimmo Giampà: “È la legge del calcio: gol sbagliato, gol subito. Stavamo facendo la partita e abbiamo subito un contropiede: eravamo posizionati male. C’è rammarico perché meritavamo di portare via da Messina almeno un punto. Anche in passato ci era capitato, ma se non facciamo punti fuori casa è colpa nostra”.

Festa grande al 90esimo per il gol partita di Rosafio

Il rendimento esterno è da horror e vanifica gli ottimi numeri colti in Calabria, dove all’andata cadde anche l’ACR: “Abbiamo ottenuto una sola vittoria e ben undici sconfitte in dodici trasferte. Pur uscendo quasi da tutti i campi con i complimenti, che servono a poco, e questo fa ancora più rabbia. Mi piace il bel gioco, perché se lo proponi hai più possibilità di fare risultato. Ma nel calcio contano i punti. Dobbiamo crescere, abbiamo una squadra giovane. Pecchiamo di esperienza e nella gestione della palla. Nelle ultime dieci gare non potrà bastare soltanto il rendimento casalingo. Tra le mura amiche abbiamo un ruolino da playoff, in trasferta da retrocessione“.

L’undici titolare del Roccella (foto Alessandro Denaro)

Inevitabile che il ricordo vada ai tempi d’oro del FC Messina, che sembrano adesso distanti anni luce più che un decennio: “L’emozione da giocatore era diversa, soprattutto entrando in campo. Quando ci sono stati Ferrigno e Lo Monaco ho chiesto io di allenarmi con loro in Sila, ma su di me c’era il Como e non siamo mai stati realmente vicini a un ritorno. Non volevo più scendere in D e non l’ho fatto, nonostante tante offerte”.

Eppure il suo ritorno in riva allo Stretto – incredibile ma vero – è stato caratterizzato anche da qualche fischio: “Qualche tifoso mi ha salutato, altri mi rimproverano un salvataggio nel recupero su Corona. Giocavo con il Catanzaro all’epoca, dovevo onorare al massimo quella maglia, come ho sempre fatto in carriera e ne vado orgoglioso. Con il Messina abbiamo fatto la storia, tra la vittoria della B e il settimo posto in A. Con l’emozione grandissima per tutti, a Milano, alla Scala del calcio”. Dal 2-1 al Milan al 2-1 al Roccella. Non si offenda nessuno, ma c’è un po’ di differenza.

Alessandro Calleri

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