A quasi due settimane dalla semina, effettuata dalle maestranze incaricate dal vivaio di Franco Calatozzo, lo stadio “Franco Scoglio” inizia ad offrire un colpo d’occhio decisamente differente rispetto a quanto avvenuto ad inizio agosto, quando il manto erboso letteralmente “bruciato” dal caldo e dall’assenza di ossigeno, in quanto rimasto “soffocato” dal palco che ha ospitato i Pinguini Tattici Nucleari, aveva fatto sobbalzare gli appassionati.
A dodici giorni dalla semina dello scorso 7 agosto, l’erba inizia a germogliare. Corposi gli interventi che a causa del gran caldo vengono effettuati ogni giorno. Per mantenere il terreno umido, il fondo del principale stadio cittadino viene innaffiato più volte e sottoposto a continui trattamenti, proprio per fronteggiare la calura e il possibile emergere di ulteriori funghi, come quelli che hanno tempestato il terreno nella passata stagione.
Ogni 48-72 ore viene effettuato un trattamento a base di insetticidi e fitofarmaci. Gli antiparassitari e gli anticrittogamici sono stati ritenuti infatti indispensabili per proteggere il prato. Il manto erboso sta crescendo soprattutto nella porzione centrale del campo, mentre ai lati, dove sorgono le canalette di scolo dell’acqua, l’erba non è ancora spuntata con decisione.
Una circostanza che potrebbe indurre ad una parziale rizollatura di quella fascia di terreno con i rotoli di “prato pronto”, già utilizzati in passato per scongiurare l’indisponibilità dell’impianto. Secondo il Comune e la MessinaServizi Bene Comune, che da due anni gestisce l’impianto, gli interventi relativi alle pendenze annunciati dall’assessore Massimo Finocchiaro dovrebbero invece limitare le problematiche di drenaggio, che affliggono da sempre lo stadio che sorge a San Filippo.
Va comunque evidenziato che la mancata effettuazione di interventi più drastici, rinviati a data da destinarsi per scongiurare l’obbligo di giocare in campo neutro per settimane, potrebbe originare sgradite sorprese nei prossimi mesi. La Lega Pro diffidò infatti l’Acr per le pessime condizioni del manto di gara e non sembra disponibile a ulteriori deroghe.
Con lo stadio “Giovanni Celeste” indisponibile per gli annunciati interventi di ammodernamento finanziati con i fondi del Pnrr, il Messina ha intanto eletto come nuovo quartier generale “L’Ambiente Stadium”, che sarà con ogni probabilità utilizzato con grande costanza, anche grazie ad un sotto-tappeto in gomma anti-infortuni, realizzato negli anni scorsi dal Camaro nella struttura di Bisconte.
Nelle ultime annate infatti i contrattempi di natura fisica purtroppo non sono mai mancati (addirittura sei operazioni chirurgiche per problemi legati alle articolazioni, da Lavrendi e Addessi ai vari Piazza, Filì, Angileri e Catania). Una scelta logistica che dovrebbe consentire di evitare un sovraccarico del “Franco Scoglio”, destinato soltanto alla rifinitura del sabato e alle gare di campionato, e non mettere a dura prova la tenuta del fondo. La coperta resta un po’ corta, per le note difficoltà legate all’impiantistica cittadina, adesso alleviate dalla sinergia con il Camaro.
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