Sant’Agata, ascolta mister Ferrara: “Noi matricola terribile tra le corazzate”

Rocca FerraraLa grinta di Pasquale Ferrara in panchina

Il Città di Sant’Agata vuole continuare a stupire. La squadra di Pasquale Ferrara è la grande sorpresa di questi primi 270 minuti di campionato, guardando tutti dall’alto in basso dopo le tre vittorie ottenute in altrettante partite. Alla squadra però non sono venute le vertigini, anzi ci si continua ad allenare con lo spirito, la determinazione e la serenità di sempre, perchè montarsi la testa proprio adesso sarebbe un peccato mortale. Guai a dimenticare che i biancoazzurri si sono presentati ai nastri di partenza con i gradi della neopromossa che ha tutte le intenzioni di sparigliare le carte, anche perchè la società si è mossa bene sul mercato acquistando giocatori in grado di portare quell’esperienza necessaria in un campionato difficile come l’Eccellenza.

Sant'Agata

La rosa del Sant’Agata

Lo scoppiettante 2-2 in Coppa contro il Milazzo ha confermato l’ottimo stato di forma dei tirrenici: “Abbiamo pareggiato contro una grande squadra, che ha qualità e un budget importante a disposizione – ha commentato mister Ferrara – non c’erano Max Lucarelli e D’Anna, che conosco bene, ma hanno a disposizione una rosa in grado di poter competere tranquillamente per la vittoria del campionato. Noi siamo una squadra costruita con una logica diversa, abbiamo giocatori giovani e con delle qualità, ma sempre giovani sono“.

Di strada questo Sant’Agata ne dovrà fare ancora tanta, ma l’inizio è assolutamente incoraggiante: “Siamo ancora alle prime battute del campionato, è impossibile tracciare un bilancio definitivo dopo appena tre giornate – ha dichiarato – abbiamo fatto un ottimo lavoro nel corso della preparazione, il gruppo è sano e composto da ragazzi  validi sia umanamente che tecnicamente. Non si può negare che ci sono realtà ben più floride di noi, mi riferisco allo Scordia, al Real Avola, Acireale, Catania San Pio come anche lo stesso Milazzo. Noi però vogliamo continuare a divertici e sognare mantenendo i piedi per terra, in campo non va il budget ma lì prevalgono l’interpretazione della partita, la voglia che si mette nel portare a casa il risultato, fattori che consentono di superare lo scoglio della diversità delle forze economiche. Siamo consapevoli che alla lunga prevarranno quei fattori, chi è stato costruito per essere protagonista alla fine lo sarà, noi vogliamo scombinare i piani recitando il ruolo di matricola terribile del campionato”.

Rocca di Caprileone

Un primo piano di Pasquale Ferrara

Adesso testa al Palazzolo, squadra costruita per ambire al salto di categoria: “Non hanno iniziato con il piede giusto ma sono una grandissima squadra – ha continuato – hanno giocatori che non hanno bisogno di presentazioni, Grasso su tutti che per me può ambire a ben’altre categorie, mentre hanno un allenatore preparato come Pippo Strano. Noi metteremo in pratica le nostre qualità e la cultura del lavoro che ci appartiene”.

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