Reda a Le Iene: “Controlli antidoping poco chiari”. Nibali replica sui social

Reda a Le Iene

Più volte la trasmissione televisiva Le Iene ha evidenziato come nel ciclismo siano ancora in uso pratiche poco lecite. In questi anni il programma Mediaset ha dato la parola a vari ex ciclisti, tutti squalificati o addirittura radiati per doping. La Federazione Ciclistica Italiana e l’Associazione Corridori Italiani non sono state alla finestra e hanno inoltrato azioni legali. La redazione de Le Iene ha risposto contrattaccando: riproponendo le interviste già mandate in onda e realizzando nuovi servizi.

Le Iene

Le Iene

L’ultimo in ordine di tempo ha riguardato il Campionato Italiano di Torino, disputato nel 2015 e vinto da Vincenzo Nibali. Secondo Le Iene i controlli antidoping non vennero effettuati con le metodologie corrette. A sostenerlo è Francesco Reda, secondo classificato e poi squalificato per essere stato trovato positivo a EPO. Reda parla di controlli antidoping poco trasparenti: mancanza di provette, scarse condizioni di sicurezza, locali predisposti per il controllo aperti al pubblico e non presidiati da alcun addetto alla vigilanza.

Nibali mostra i documenti

Nibali mostra i documenti

Nel servizio si tira in ballo anche Vincenzo Nibali. Il neo campione italiano – a quanto afferma Reda – sarebbe stato convocato per effettuare il controllo antidoping, ma uscì dalla sala dopo soli 5’. Troppo poco secondo Reda, in quanto sarebbe impossibile in così breve tempo espletare il controllo incrociato sangue-urine. Reda, dunque, non accusa Nibali di doping, ma evidenzia come le pratiche per il controllo antidoping non siano state fatte nella maniera opportuna. Nel corso del servizio, ad opera di Alessandro De Giuseppe, non viene comunque mai messa in dubbio l’integrità morale e sportiva di Nibali. Le Iene hanno voluto solo evidenziare come esistano falle nei controlli antidoping.

Un servizio di inchiesta dai molteplici risvolti. Questo potrebbe aprire ancor di più la spaccatura tra Le Iene e la FCI, anche se il presidente Renato Di Rocco, contattato per rilasciare una dichiarazione, ha risposto così: “Raffrontarci su autorevoli esponenti squalificati non rientra nelle nostre attenzioni”. La replica di Vincenzo Nibali è arrivata piuttosto immediata, attraverso i social network ufficiali dello “Squalo dello Stretto”. Con tanto di documenti alla mano, il campione messinese ha postato: “I miei controlli sono regolari, i problemi sono per i diffamatori!”.

Autori

+ posts

Giornalista sportivo, iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Sicilia. Grande appassionato di ciclismo, che segue da anni per la nostra testata