Peppe Librizzi: “A Roccella con nuovi stimoli. Due Torri? Ho dato l’anima”

Giuseppe LibrizziGiuseppe Librizzi

Di sfide, in carriera, ne ha vinte parecchie. Dall’epoca delle due divisioni di Lega Pro, a quella di un calcio nazionale che parla sempre meno siciliano, lui ha girato la Trinacria in lungo e in largo ed ha meritato la fiducia delle maggiori formazioni messinesi in numerose occasioni.
E adesso Peppe Librizzi,professione difensore, la Sicilia ha dovuto lasciarla di nuovo, stavolta per vestire la maglia del Roccella in Serie D dopo un insolito stop imposto dalle leggi non scritte del calciomercato invernale. Dopo l’esordio con la maglia degli jonici, sconfitti per 4-1 dal Rende al “Lorenzon”, il classe ‘82 che ha rescisso a sorpresa con la Sicula Leonzio si è quindi concesso ai nostri microfoni, partendo dal suo approdo in Calabria:

Librizzi ha lasciato la Sicula Leonzio nello scorso calciomercato invernale

Quest’anno avevo trovato poca continuità in campo – esordisce – e come se non fosse abbastanza sono rimasto fuori da uno spogliatoio dal 16 dicembre  al 10 gennaio. Praticamente un mese. Non credevo ciò fosse mai possibile, a maggior ragione dopo i contatti con tante società tra cui due che lottano per il primo posto nel girone B di Eccellenza. Avevo tante trattative, ma nessuna proposta mi soddisfaceva. Ho fatto valutazioni di carattere economico, altre sulla posizione in classifica di chi mi ha contattato e mi è stato impossibile – rivela – anche aiutare mister Angelo Galfano, persona che stimo molto. Marsala era fin troppo lontana ed alla fine ho assecondato l’unica mia vera volontà, quella di restare in categoria. Non nascondo che sarei rimasto volentieri a Lentini, anche a costo di non vestire più i panni del protagonista come quando arrivai. L’esperienza in bianconero mi ha dato tanto, ma Cozza ha mischiato le carte al suo arrivo e la rescissione era la soluzione più giusta”.
A ben 6 anni di distanza dall’ultima esperienza oltre lo Stretto l’ex difensore di Milazzo, Città di Messina, Due Torri e Tiger Brolo dovrà così trovare nuovi stimoli: “La prima settimana in Calabria mi ha messo a dura prova. Non ero più abituato a vivere fuori dalla Sicilia – racconta – ed il pensiero è stato tutto per i miei due figli. Ho sempre dedicato molto tempo a loro, che adesso dovranno tenere duro insieme a papà. Roccella è un nuovo inizio ed anche se si è fatta aspettare è questa l’occasione che mi serviva”.

Peppe Librizzi ha spesso vestito la fascia di capitano tra le fila del Due Torri

Questa settimana ha segnato anche la scomparsa del Due Torri, formazione che Peppe Librizzi ha difeso dal 2011 al 2014, in tre stagioni divise tra Eccellenza e Serie D. Il difensore conosce i motivi dell’agonia del sodalizio tirrenico, che paradossalmente sarebbe cominciato a morire proprio quando ha toccato il cielo con un dito: “Negli spogliatoi del “Vasi” non è scoppiata nessuna bomba, è ovvio. L’unica certezza – afferma – è che non si decide di sparire dall’oggi al domani. Concordo con chi dice che la Serie D è un campionato troppo esoso per società di piccole realtà ed al Due Torri è stato questo l’errore principe. In questo caso passano in secondo piano anche risultati sportivi straordinari, come quelli di cui si è parlato negli ultimi tre anni. Ritengo che i dirigenti non abbiano trovato l’umiltà di rinunciare alla quarta serie, di prendere scelte diverse per arginare alcune emorragie in corso da tempo”.

Quella della Tiger Brolo è stata la quarta maglia vestita da Librizzi nel messinese

Dopo la salvezza conquistata in quarta serie Librizzi passò alla Tiger Brolo e dal direttivo pirainese si levò qualche mugugno. Il ricordo della piazza va comunque in un altro senso: “La mia famiglia è innamorata di Gliaca di Piraino. Ci torniamo in estate, – racconta – passiamo spesso da un luogo che è rimasto nel mio cuore anche per l’affetto della sua gente. Mi spiace essermi lasciato dietro qualche piccola incomprensione con qualche dirigente, che non ha condiviso la mia scelta di passare alla Tiger Brolo. Ho dato davvero l’anima per la maglia biancorossa e credevo chi fosse lì in società l’avesse capito, così come ero convinto che sarebbe bastato mettersi nei miei panni per capire il trasferimento a Brolo”.
E continuando a parlare di Serie D, l’Igea Virtus ha superato la decima giornata consecutiva in testa alla classifica: “L’Igea l’ho incontrata spesso da avversario.  Conosco Peppe Raffaele, – dice – anche se non mi ha mai allenato. Non ti nascondo che sono incuriosito dal poter lavorare con lui e chissà che in futuro non succeda (ride, ndr).  In questi anni credo di aver capito qual è il segreto della loro favola. Di fatti la società ha preso le scelte giuste e non si è mai fatta distogliere dalla strada che sta seguendo. Paradossalmente, se lavori così, è un vantaggio non avere in squadra nomi di grido, vedi Cavese o Leonzio che sono le uniche altre due candidate per la Lega Pro”.

Il difensore Librizzi

Librizzi in anticipo

Il suo Roccella – nello stesso campionato – lotta invece per non retrocedere ed è al momento terzultimo con 17 punti, a sei lunghezze dalla soglia che segna l’uscita dalla griglia playout. Peppe Librizzi ha già preso coraggio, consapevole della tradizione della formazione calabrese e della propria forza interiore, quella che gli ha permesso di superare anni difficili, segnati da infortuni spesso complicati e dalle responsabilità di club poco sani che lo hanno costretto a lottare a denti stretti: “La parola “sfortuna” non esiste più nel mio vocabolario, – afferma – dopo i tanti infortuni e le altre vicissitudini che negli anni hanno reso dure le sfide che ho affrontato. Ne sono sempre uscito a testa alta, sostenuto dal mio essere credente ed anche lo scorso anno sono venuto fuori da un grosso problema fisico (subìto con indosso la maglia del Noto, ndr), a cui non ho permesso di evitare che tornassi in campo tra con la Leonzio. La grande esperienza di questo club e la magica atmosfera di questo tratto della costa jonica possono darmi serenità che vado cercando – chiosa -. Il Roccella colleziona salvezze in Serie D da parecchi anni ed anche adesso ci sono tutti i presupposti per chiudere bene questa stagione”.

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Cronista sportivo da sempre, in MessinaSportiva da ancor prima.
Cresciuto sui campi di calcio, si dedica anche all'approfondimento ed alla pallacanestro