All’Accademia Peloritana dei Pericolanti si è parlato delle “Scritture femminili del Novecento Europeo”

Università degli Studi di MessinaIl Convegno "Scivere il/in confino - Scritture femminili del Novecento Europeo"

Lo scorso 8 settembre, nell’aula dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti dell’Università di Messina si è svolto il Convegno internazionale “Scrivere il/in confino – Scritture femminili del Novecento Europeo”, promosso su iniziativa dei Club Soroptimist di Messina e di Spadafora Gallo-Niceto, preziosa occasione di approfondimento su questioni come confino, esilio, attraverso il punto di vista femminile. L’incontro è stato una riflessione sulle maggiori autrici europee del secolo scorso che hanno affrontato il grande tema dell’esilio attraverso contributi di studiosi provenienti da diversi paesi d’Europa. Ad introdurre i lavori le presidenti del Soroptimist Club di Messina Giusi Furnari Luvarà e di Spadafora Gallo-Niceto, Maria Luisa Pino, un contributo notevole all’organizzazione è stato dato da Rosanna Gangemi.

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Il convegno “Scrivere il/in confino – Scritture femminili del Novecento Europeo”

“Voci femminili per una riflessione articolata capace di superare l’idea del confine come limite, aprire a nuove sensibilità, esperienze e conoscenze e amicizie tra i popoli – ha detto la prof. Giusi Furnari Luvarà – ma c’è anche un altro significato legato alla giornata di studi. Si è proposto un convegno mettendo in gioco delle forze in maniera libera e non accademicamente guidata, ovvero, attraverso una call for paper, chiamando a raccolta studiosi che si sono proposti ad un comitato scientifico che ne ha valutato la serietà del lavoro mettendolo in dialogo. Un’azione proposta e portata avanti da un club service, luogo in cui si fa cultura e che ha interagito con l’Accademia, attenta alle forze giovani, che qui si incontrano e si confrontano per la prima volta”. A patrocinare il convegno, l’Accademia Peloritana dei Pericolanti e la Consulta comunale delle Organizzazioni Sociali, rappresentata da Tania Poguisch. In un momento in cui i flussi migratori ci interpellano e in un’ottica sempre meno nazionale e sempre più europea, mentre la categoria di frontiera spinge verso una sua radicale ridefinizione, la prospettiva di coloro che hanno raccontato l’esilio è elemento prezioso per l’approfondimento della condizione umana. Ed è precisamente il punto di vista delle donne letterate che i due club promotori hanno inteso mettere in luce, ritornando alla loro variegata produzione, frutto della rinuncia e dell’erranza, e che raramente è stata presa in esame. Divisi in tre sessioni tematiche dedicate a “Transizioni e approdi nella lingua dell’altro”, presieduta da Maria Luisa D’Amico e moderata da Anna Gensabella Furnari; “Della tentazione di essere altro da sé, di rifondazioni impossibili: autrici sulle sponde del Mare Nostrum”, presieduta da Michela D’Angelo e moderata da Giusi Furnari Luvarà, e “Gli usi poetici della nostalgia: scrittrici di lingua tedesca nell’altrove”, presieduta da Emanuela Tigani e moderata da Rosanna Gangemi, il convegno ha proposto approfondimenti sulle autrici Anna Foa, Natalia Ginzburg, Rose Ausländer, Edith Bruck, Ágota Kristof, Irène Némirovsky, Amelia Rosselli, Marina Cvetaeva, Jasmina Tešanović, Herta Müller, Hilde Spiel, Else Lasker-Schüler, Irmgard Keun e la nostra conterranea Maria Messina. Interventi di Monica Biasiolo, Daniela Bombara, Francesca Bravi, Giovanna Costanzo, Marzia D’Amico, Massimo De Giusti, Anna Federici, Arturo Larcati, Stefano Luconi, Caterina Manco, Ester Saletta, Paola Ricci Sindoni.

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