Milazzo, l’entusiasmo di Giunta: “Convinto da Cannistrà. C’è un grande progetto”

Un primo piano del tecnico Giannicola Giunta

Milazzo era la grande occasione che Giannicola Giunta aspettava, la giusta ricompensa per aver riportato il Torregrotta in Eccellenza al termine di una stagione incredibile. La voglia di mettersi in gioco in una piazza importante pronta a ripartire con una nuova dirigenza ha prevalso su tutto, anche su quel legame speciale che si era creato con l’ambiente che lo ha lasciato lavorare dandogli fiducia: “Per me è come approdare alla Juventus – ha dichiarato Giunta – Cannistrà lo conosco da tanto tempo, quando lui mi ha spiegato il progetto e che tipo di società si stava venendo a creare non ho esitato a dire di sì, perchè sono stato contattato da persone che ritengo credibili. Sicuramente non sarà facile, il nostro obiettivo è quello di migliorare la classifica dello scorso anno, poi a tutti piace vincere soprattutto quando le vittorie avvengono in modo inaspettato come successo a me lo scorsa stagione a Torregrotta”.

Milazzo conferenza stampa

La dirigenza del Milazzo in conferenza stampa

Questo nuovo Milazzo, però, non ha voglia di bruciare le tappe, partendo innanzitutto dal dare quella continuità che è mancata la passata stagione: “La società  deve trovare la sua stabilità, iniziare un percorso non è mai semplice e sarebbe dannoso cercare di fare il passo più lungo della gamba. Prima di tutto si punterà a migliorare il piazzamento della passata stagione, ma ciò che conta è creare una società sempre più solida in grado di garantire un futuro al calcio milazzese”.

Cannistrà Milazzo

Pietro Cannistrà (foto Formica)

La rosa, però, non sarà azzerata e molto presto si parlerà con i giocatori per vedere su chi puntare per il futuro: “Stiamo valutando a 360 gradi – ha continuato Giunta – in questo momento trattare con i giocatori non è facile, purtroppo gli accordi verbali contano meno rispetto al passato. Una cosa è certa, il Milazzo della prossima stagione avrà una rosa competitiva. Stiamo valutando anche quei giocatori che lo scorso anno hanno dimostrato di poter dare qualcosa, ma non abbiamo alcuna intenzione di smantellare la rosa. L’addio al Torregrotta? Non è stato facile, lì sono stato bene. Due stagioni fa, quando sono subentrato, la squadra era penultima ed ha concluso la stagione al sesto posto, l’anno successivo abbiamo continuato con lo stesso progetto e abbiamo ottenuto il salto di categoria che comunque non è avvenuto per caso”.

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