Lucarelli, che scossa. Un Messina rigenerato ha convinto il pubblicou

MadoniaMadonia celebra una rete

Un pomeriggio all’insegna del divertimento prima e della sofferenza poi, concluso con il meritato applauso che il pubblico del “Franco Scoglio” ha voluto riservare al nuovo Messina di Cristiano Lucarelli, tornato a vincere davanti al pubblico amico a quasi due mesi di distanza dall’unico successo ottenuto a spese del Siracusa. Contro la Casertana i peloritani hanno mostrato tutti i volti visti in questo problematico inizio di stagione, a cominciare da quello brioso e frizzante della prima mezz’ora, fino a quello pauroso e anche a tratti timoroso della seconda parte del match, quando comunque i campani non hanno mai veramente impensierito Berardi.

Maccarrone in marcatura su un altro ex, Orlando

Maccarrone in marcatura su un altro ex, Orlando

Dai blocchi di partenza esce il Messina che non ti aspetti, con la grinta e la voglia di chi va a pressare alto. Proprio così è nato l’1-0 di Madonia, frutto anche di una prestazione da rivedere della retroguardia di Tedesco, che ha avuto nel disastroso Finizio (poi lasciato negli spogliatoi) e nel poco incisivo Potenza i suoi peggiori interpreti. A tratti i siciliani hanno anche divertito i pochi tifosi giunti al “Franco Scoglio”. La difesa particolarmente alta dei “falchetti” ha creato gli spazi che per giocatori come Ferri e Milinkovic erano un vero e proprio invito a nozze.

L'ex Orlando e Rea

L’ex Orlando e Rea

Che la squadra tenesse il campo in modo più deciso lo si era visto già nei primi minuti. Nel momento più difficile della stagione il Messina ha riscoperto compattezza e voglia di sacrificio, rappresentata al meglio proprio dai due attaccanti esterni che spesso rientravano a dare una mano nella propria tre quarti. Segnato il raddoppio con Rea e dopo alcune situazioni interessanti che avrebbero potuto portare anche al 3-0, il Messina ha però tirato i remi in barca troppo presto, subendo il gol utile a riaprire i giochi proprio al tramonto della prima frazione, facendo presagire una ripresa di sofferenza.

Nel corso del secondo tempo la Casertana ha dominato nel possesso palla, chiudendo il Messina nella propria metà campo e presentandosi con continuità al limite dell’area, tuttavia non riuscendo mai ad impensierire un Berardi chiamato solo a compiere interventi di routine. Nelle gambe dei padroni di casa c’era tutta la tensione dovuta ai risultati deludenti e a quella naturale paura di vincere che accompagna questi momenti, prima dell’urlo liberatorio arrivato con il triplice fischio. Cristiano Lucarelli ha bagnato con una vittoria anche l’esordio in campionato. Successo importante, pesante, vitale, perché vincere fa bene, ma se lo si fa con merito è ancora più bello e  gratificante. Tatticamente il tecnico livornese ha inciso poco o nulla, anche se la sfida per il futuro sarà capire quanto questa squadra possa sopportare un centrocampo formato da Musacci, Foresta e Mancini.

Carlini e Musacci

Carlini e Musacci

Dove il neo tecnico ha inciso, ed anche tanto, è sull’aspetto mentale dei giocatori. Il Messina ieri ha giocato e sofferto da squadra, come una creatura perfettamente modellata dalle mani del tecnico che è solito comunicare gesticolando come un tarantolato. Un atteggiamento che ha dato quella scossa di cui l’ambiente aveva bisogno. A partire proprio dai tifosi che da tempo sognavano un pomeriggio così.

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