Griccioli: “Gran partita. Gruppo con un’identità”. Sacripanti: “Calati alla distanza”

Quarto sigillo nell’Eldorado della serie A Beko per l’Upea Orlandina che non tradisce le attese ben riposte dai propri appassioanti supporter e concede il bis al PalaFantozzi dopo l’impresa interna con la Dinamo Sassari. Vincono anche le altre dirette concorrenti alla salvezza, vedi Pesaro ma in graduatoria i paladini raggiungono la stessa Cantù ed allo stesso tempo allungano ad un significativo più otto sull’ultimo posto occupato in solitario da Caserta. Nessuno spavento nonostante l’ottima partenza di Cantù che ha toccato la doppia cifra di vantaggio nel primo quarto sul punteggio di 15-25, coach Stefano Sacripanti parte da lì. “Abbiamo perso una gara punto a punto, siamo partiti bene con una buona circolazione di palla e correndo bene. Gli errori del secondo quarto hanno vanificato quanto di buono fatto nel primo dai mie ragazzi. Nella ripresa uno scadente 2/11 da tre non ci ha consentito di rimanere avanti nel punteggio, molto bravo Freeman sul pick and roll finale a costruire il vantaggio, Capo d’Orlando è stata brava ad approfittare di qualche errore nostro, rimane il rammarico dei due punti persi. L’impegno di Coppa certamente si fa sentire, ma siamo abituati a giocare così. Ogni tanto qualche nostro giocatore ci lascia mentalmente e giocando fuori casa questo non è possibile perchè nessuno fa sconti. Complimenti comunque a Capo d’Orlando che ha tutte le qualitàper salvarsi”.

Giulio Griccioli catechizza i suoi giocatori

Giulio Griccioli catechizza i suoi giocatori

Coach Giulio Griccioli è molto soddisfatto in sala stampa. Due punti utili per la graduatoria nell’ennesima serata condizionata da un roster cortissimo per via di assenze ed infortuni. Il cuore del gruppo biancoazzurro non ha tradito le attese con un quintetto che ha chiuso quasi interamente in doppia cifra (74 punti segnati su 79, ndc): “Gran partita, meglio che con Sassari. Oltre al cuore siamo stati bravi tatticamente ad adeguarci alle loro scelte. Ci siamo disuniti un po’ a quattro minuti e mezzo dalla fine, ma quando abbiamo ripreso a lavorare 1 vs 1 con Freeman abbiamo vinto la partita. Siamo stati pronti a tutto, ma eseguendo bene il piano partita non abbiamo avuto bisogno di troppe alchimie tattiche, tipo l’uso della zona. E’ un momento difficile per via degli infortuni, ma ci stiamo allenando bene, adesso andiamo a Brindisi cercando di guadagnarci un po’ di rispetto, ma sappiamo che fisicamente loro partono avvantaggiati. Per fare una squadra partendo dal nulla ci vuole tempo, in emergenza è piu complicato, un nostro merito è che abbiamo fatto quadrato e costruito un gruppo con una identità precisa anche fra gli americani. D’altronde siamo una squadra quasi totalmente nuova, si è trovata un’unità che non deve farci cantare vittoria ma ci da fiducia per il futuro. Abbiamo creduto di poter vincere questa partita, forse abbiamo sbagliato il momento di accelerare, ho chiamato un timeout forse superfluo proprio per ricordare come dovevamo attaccare e alla fine abbiamo trovato il bandolo della matassa”.
Al suono della sirena il commento anche dell’ultimo arrivato, il paly Sek Henry, determinante nel successo sui brianzoli con 17 punti: “Volevamo a tutti i costi questo successo, abbiamo difeso duro e siamo rimasti sempre mentalmente in partita. L’abbiamo voluta portare a casa per i nnostri splendidi tifosi. Questa sera ci siamo fatti un regalo di Natale anticipato!”

 

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