Ferrigno: “Sconfitte dure da digerire, ma con il Lecce venderemo cara la pelle”

Fabrizio FerrignoFabrizio Ferrigno in sala stampa

L’imperativo è uscire dal tunnel. Il Messina, bastonato nel giro di una settimana da Matera e Casertana al “San Filippo” e battuto anche dalla Paganese, è adesso chiamato a rialzarsi. All’orizzonte c’è la gara di sabato con il Lecce, una delle big di questo torneo. Non proprio l’avversario più agevole da affrontare in un momento così delicato. Il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno sprona il gruppo alla reazione: “Sono state delle sconfitte dure da digerire, anche per il modo in cui sono maturate. Adesso bisogna uscire da questa situazione e non c’è partita più bella per farlo di quella che ci attende contro una blasonata come il Lecce. Abbiamo già fatto passeggiare troppe squadre nel nostro fortino che deve invece diventare un bunker. Venderemo cara la pelle, i ragazzi hanno grande voglia di mettersi tutto alle spalle. Una settimana fa non eravamo fenomeni e non possiamo essere diventati dei brocchi. In un modo o nell’altro ci tireremo fuori. In Serie C a vincere le partite non è la più forte, ma chi ha maggiore fame e siamo noi ad averne più del Lecce”.

Il direttore sportivo giallorosso con il presidente Isidoro Torrisi

Il direttore sportivo giallorosso con il presidente Isidoro Torrisi

Capitolo mercato. Ferrigno si dice certo della bontà della “rivoluzione” estiva. “Più si sale di categoria e più bisogna lottare con club importanti. Rifarei le stesse scelte, perchè crediamo tantissimo in questi ragazzi e nell’allenatore. Dobbiamo raggiungere l’obiettivo posto dalla società, ovvero la salvezza, a questo punto anche all’ultimo minuto dell’ultima giornata. I nuovi acquisti avevano già militato in questa categoria e sono abituati a certe piazze, basti pensare a Benvenga, Damonte e Stefani, oppure ai riconfermati che hanno dimostrato di poterci stare a occhi chiusi. E’ soprattutto una questione mentale. Siamo fragili, non è possibile subìre cinque gol in un tempo, per ben due volte. Bisogna, dunque, mettere il coltello tra i denti. I ragazzi provano vergogna come noi dirigenti e ci sentiamo in difficoltà nei confronti della tifoseria. Le partite si possono perdere, anche tre consecutivamente, ma il modo in cui si è perso è davvero preoccupante. Ritengo che sia uno dei momenti più difficili da quando questa proprietà è a Messina, ma solo alla fine tireremo le somme”.

Lo scoramento dei calciatori del Messina

Lo scoramento dei calciatori del Messina

Da dove ripartire in vista del prossimo impegno con il Lecce e del proseguo di torneo ? “Bisogna reagire, ripartendo dalle prestazioni contro Lupa Roma e Reggina, ma allo stesso tempo traendo i giusti insegnamenti dalle tre partite perse. Non si possono incassare cinque gol se si difendono i colori del Messina. Magari in altre piazze sarebbe diverso, ma non qui. Contro il Lecce tutto dipenderà dai primi venti minuti e dalla voglia che avremo di vincere e di superare questi problemi. Ognuno dovrà puntare ad aggiudicarsi il relativo duello. Le tante espulsioni ? Quando un giocatore rimedia un cartellino rosso, che possa essere Bortoli o Altobello, in automatico scatta una multa. Si lasciano i compagni in difficoltà e poi è troppo semplice farsi espellere quando la squadra è sotto di cinque gol”.

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