Esperienza unica per i messinesi all’Ironman 70.3 di Dubai

In posa con il trofeo di Silvia Raffaele

L’Ironman 70.3 di Dubai, negli Emirati Arabi, ha regalato emozioni uniche agli atleti messinesi che hanno preso parte all’entusiasmante gara. Giovanni Barbiglia della Polisportiva Odysseus, insieme ai compagni di squadra Sergio Rinaldi, Alessio Mazzotta e André Sanò e a Silvia Raffaele della Stilelibero, ha affrontato le prove di nuoto (1.9 km), bici (90 km) e corsa (tre giri da percorrere, per un totale di 21.1 km).

I messinesi alla partenza a Dubai

Ad imporsi è stato lo spagnolo Javier Gomez tra gli uomini, con il crono di 03:42:21 e la svizzera Daniela Ryf (04:01:40) tra le donne. Barbiglia ha chiuso con il tempo di 04:59:11, Sanò in 05:06:49, Mazzotta in 05:53:58. Prestazione brillante per Silvia Raffaele che è risultata la seconda di categoria, arrivando al traguardo in 06:15:39. “Siamo andati tutti bene – commenta Barbiglia – ma è stata un’esperienza dura per via del lungo viaggio e del fuso orario da smaltire. Per noi è come se la gara fosse cominciata in pratica alle 4 del mattino. Abbiamo trovato un mare fantastico ed anche un bel circuito per la corsa sul lungomare. La ciliegina è stata però data dal risultato di Silvia Raffaele che ha conquistato un podio, classificandosi come seconda di categoria. Prima, durante e dopo l’evento – prosegue il portacolori della Polisportiva Odysseus – abbiamo visto un’organizzazione eccezionale. Dubai è una città fantastica, l’asfalto era davvero perfetto. Insomma, abbiamo coronato un sogno da mille e una notte”.

Barbiglia in gara

Quali le prossime sfide? “Era per me il secondo Ironman all’estero e rispetto alla Svizzera ho appurato maggiori agevolazioni per gli atleti. Un’esperienza sicuramente da consigliare, ma io preferirei provarne di nuove, tuttavia dipende anche dalle risorse a disposizione. Adesso cerchiamo di recuperare un po’, in previsione del duathlon di Pergusa, in programma a marzo. Contiamo, inoltre, di poter affrontare almeno un Ironman tra quelli in Sicilia. Non dimentichiamo, però, che la preparazione a queste gare è assai dura e difficile”.

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