Derby d’andata amaro, ma i giochi sono aperti. Al “San Filippo” non si può fallire

I giocatori del Messina sotto la curva

Dopo due vittorie in altrettante gare di campionato il Messina è caduto al “Granillo” nell’andata dei playout. Il derby dello Stretto ha questa volta sorriso alla Reggina che, dopo aver acciuffato in extremis la possibilità di disputare gli spareggi per la permanenza grazie alla sentenza del Coni, si è imposta per 1-0 aggiudicandosi il primo round. Determinante il guizzo di Insigne, favorito da una fatale disattenzione commessa dai giallorossi, scavalcati dal lancio in profondità di Zibert e poi incapaci di contrastare lo sgusciante attaccante napoletano, andato a battere Berardi dopo aver superato in velocità un distratto Stefani. Inevitabile l’esplosione di gioia del fratello d’arte, il quale ha celebrato il gol risultato decisivo con una lunga corsa sul terreno di gioco. Tedesco aveva puntato forte sul tridente composto dal watch-winner, Viola e Di Michele, traendone giovamento.

Il derby d'andata vinto dalla Reggina

Uno scorcio delle due panchine (foto Furrer)

E dire che il Messina, concedendo soltanto un lieve predominio territoriale agli amaranto, aveva cercato di pungere in avvio di gara, lamentando la mancata concessione di un rigore apparso solare per l’atterramento in area di Corona ad opera di Di Lorenzo. Illuzzi non ha però decretato il penalty, tra la rabbia dei giocatori peloritani. Una volta incassato lo svantaggio la squadra di Di Costanzo, in campo dall’inizio con Re Giorgio unica punta, supportato da un Ciciretti non troppo convincente, ha fallito la chance per l’1-1 con Altobello. Nella ripresa né la Reggina, comunque paga per il vantaggio, né il Messina, attento a non scoprirsi per evitare di prestare il fianco alle iniziative amaranto, si sono spinte in avanti. L’occasione capitata sui piedi di Damonte, che ha trovato un attento Belardi pronto a respingere in tuffo, l’unica vera palla gol dei giallorossi. L’ingresso di Orlando, in luogo di un Izzillo apparso in difficoltà, ha riportato il Messina ad agire con due attaccanti di ruolo, senza però riuscire a bucare la difesa della Reggina, imperniata su Aronica e Cirillo. Nel finale il lungo brivido per effetto del pallonetto dalla distanza di Viola, con Berardi autore di un grande intervento per deviare in angolo. Una parata che ha scongiurato il peggio.

Una fase del derby

Nigro in pressing (foto Furrer)

Il Messina, che partiva nel doppio confronto con il vantaggio offerto dalla miglior posizione di classifica, dovrà adesso vincere a tutti i costi il match di ritorno per salvare la categoria. Un successo, con qualunque tipo di scarto, garantirebbe infatti la permanenza. La Reggina, evidentemente rigenerata dalla cura Tedesco, è psicologicamente carica, avendo rivisto la luce dopo la sentenza che ha cancellato la retrocessione diretta maturata all’ultima giornata. L’1-0 mantiene tutto aperto, ma servirà un Messina tutto cuore per battere i rivali e regalare una grande gioia ai tifosi che al “Granillo” hanno fatto sentire la loro voce in 800 dal settore ospiti. Gli Ultras giallorossi hanno subito chiamato a raccolta la città, in vista dell’appuntamento nel quale la squadra si gioca davvero tutto. Il derby di andata si è svolto con una cornice degna dei grandi eventi (quasi 10.000 le presenze). L’auspicio è che adesso il pubblico del “San Filippo” possa spingere il Messina verso l’impresa, per chiudere al meglio una delle stagioni più travagliate.

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